Veneto

CRV - Ciambetti: “Transgender: quando sport è propaganda dimentica sicurezza e correttezza"

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Ciambetti: “Transgender: quando lo sport è propaganda, dimentica sicurezza e correttezza e mette a rischio la salute, e i sacrifici di anni di lavoro, di tante atlete”

"Transgender, quando lo sport è propaganda, dimentica sicurezza e correttezza e mette a rischio, e non solo nel pugilato, la salute vanificando sacrifici di anni di lavoro di tante atlete corrette. Nessuno vuole proibire ai transgender di partecipare a gare e discipline sportive, ma ciò non può avvenire attraverso scorrettezze: rispetto le aspirazioni e i desideri altrui, ma i desideri non sono diritti e a maggior ragione se questi ledono il diritto altrui. L'atleta donna ha il diritto di competere con donne e non con persone che hanno livello ormonali incompatibili con il sesso femminile". Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, si dice "favorevole  a provvedimento come quelli presi dalla Federazioni del Nuoto o la Iaaf dell'atletica leggera che hanno posto limiti precisi e rigorosi a tutela delle atlete, della loro salute e dello svolgimento corretto delle gare. Credo che anche il Cio debba prendere una decisione chiara a questo proposito, senza cedere a mode e ricordando quanto è accaduto in passato, quando intere nazioni sperimentavano forme di doping di stato, con violenze inaccettabili su giovani e giovanissime atlete, prese come vere e proprie cavie o trasformate in strumenti di propaganda come accadde ai tempi della Ddr e della Stasi che nei fatti alterava le competizioni sportive”

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