(Arv) Venezia 25 set. 2025 – Poco meno di un ragazzo su cinque, 18 su cento, ammette di aver fatto atti di bullismo, 12 giovani su 100 ha subito prepotenze a causa del proprio background etnico, il 9 per cento per il proprio orientamento sessuale, reale o presunto e il 9 per cento per una propria disabilità.
“La lotta contro la violenza virtuale e fisica nelle relazioni – ha affermato Elisa Cavinato (Lega-Lv) - richiede un approccio complesso e multidisciplinare e deve coinvolgere attivamente la società nel suo complesso, dagli enti governativi alla scuola, finanche alle aziende tecnologiche. Servono programmi di istruzione e sensibilizzazione. Con questo convegno abbiamo voluto fare il punto della situazione e analizzare le possibili soluzioni per combattere bullismo, cyberbullismo e violenza di genere. Ringrazio il presidente Ciambetti per aver voluto ospitare questa iniziativa nella sede del Consiglio regionale, e i rappresentanti della Fondazione Libra, veri promotori dell’evento, per l’impegno quotidiano nel dare, a chi è vittima di violenza, una rotta per ricominciare a vivere, liberi dagli stereotipi”.
La fondazione, che a Padova ha attivato un centro di ascolto e uno sportello per insegnanti, ha promosso dal 26 ottobre a Venezia in collaborazione con Iusve (l’istituto universitario veneziano dei Salesani) un corso nazionale di alta formazione, per capire e affrontare “La violenza nelle relazioni: bullismo, cyberbullisno e violenza di genere. Aspetti teorici, tecniche di prevenzione e di intervento”. Un corso di 120 ore, con materie specifiche come sociologia della devianza e il cybercrime, che si prefigge di offrire strumenti a insegnanti, educatori, genitori, operatori delle forze dell’ordine, avvocati, professionisti della sanità e del sociale per contrastare l’analfabetismo emotivo e le relazioni violente.
Il corso e le sue finalità sono stati presentati con testimonianze dirette di giovani e adulti che sono state vittime del silenzio, dell’indifferenza, del senso di colpa, delle aggressioni e del disprezzo di coetanei e dell’incomprensione degli educatori e che, grazie a Libra, hanno recuperato autostima e fiducia negli altri e nel proprio futuro. Testimonianze commentate da psicoterapeuti, avvocati, rappresentanti delle forze dell’ordine che collaborano con la Fondazione. “Il problema del bullismo e della violenza di genere ci riguarda tutti e interpella la responsabilità morale di tutti – ha evidenziato Giuseppina Filieri, presidente Fondazione Libra, psicologa e psicoterapeuta - Non basta agire con e sui ragazzi, bisogna ascoltarli, partire da loro per agire con insegnanti, genitori, avvocati, professionisti preparati e non improvvisati”.
Hanno portato il loro contributo su aspetti teorici e giuridici, tecniche di prevenzione e possibilità di intervento Adriana Battaglia, vicepresidente Fondazione Libra, già referente Commissione europea cyberbullismo, Carlo Corrà, responsabile del comitato tecnico scientifico Fondazione Libra, criminologo e sociologo, l’avvocato Alberto Petti del comitato tecnico scientifico di Libra, che ha illustrato contenuti innovativi della legge 70 del 2024 che ha reso il bullismo un reato, l’imprenditore Luigi Sposato fondatore dell’agenzia per il lavoro Eurointerim, il giuslavorista Fabio Petracci vicepresidente di CIU-Unionquadri, il capitano dei carabinieri Fabrizio Borghi e Cristiano Cafini, segretario del sindacato regionale di polizia (Siap).
Il presidente del Corecom veneto, l’avvocato Marco Mazzoni Nicoletti, ha portato l’esperienza del Comunicato regionale per le comunicazioni in merito alla tutela dei minori nel web e alle iniziative di sensibilizzazione, prevenzione e contrasto al cyberbullismo, l’hate speach, le fake news, il sexting, annunciando il prossimo avvio di un nuovo progetto rivolto ad adolescenti, educatori e istituzioni.