Veneto

Ciambetti: “Chi vuole referendum contro autonomia paga stipendi più alti nel Pubblico Impiego"

CONSIGLIO REGIONALE VENETO


(Arv) Venezia 8 ott. 2024 - “Stando ai dati pubblicati dalla stampa relativamente alla differenza retributiva tra i dipendenti regionali del Veneto rispetto alle regioni dell’Italia centro-meridionale potremmo affermare, tenendo presente l’Institutional Quality Index, IQI, che la qualità della pubblica amministrazione regionale è inversamente proporzionale agli stipendi erogati, mentre l’avversione all’autonomia è direttamente proporzionale al peso delle buste paga riconosciute ai dipendenti pubblici, cioè laddove è maggiore la busta paga maggiore è l’avversione all’autonomia”. Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio regionale del Veneto commenta così gli studi “dai quali emerge con chiarezza che un dipendente pubblico campano guadagna, su 13 mensilità, una busta paga in più rispetto a un veneto. Secondo l’Institutional Quality Index, IQI, il Veneto si piazza al primo posto delle 15 Regioni a statuto ordinario ed è terzo assoluto, dopo Trentino, e Friuli Venezia Giulia, nella graduatoria comprendente anche le Regioni a statuto autonomo. Siamo invece gli ultimi per le buste paga: come è stato sintetizzato bene, a Napoli una giornata di lavoro vale 125 €, 119 a Milano, 116 a Venezia, ma nella classifica europea di qualità il Veneto è al 109 posto, la Lombardia al 156esimo, la Campania, penultima nella classifica tricolore, al 206esimo posto. Per capirci un dipendente pubblico veneto guadagna mediamente 32.555 € lordi anno, contro i 35.246 del collega campano, i 34.248 di un pugliese, i 33.604 di un lucano e i 33.800 del calabrese. E’ veramente interessante vedere come a tirare la volata contro l’autonomia delle regioni siano stranamente, ‘si parva licet’ quei territori dove il pubblico impego paga stipendi maggiori ai propri dipendenti pure in presenza di indici di qualità peggiori. E sono le stesse macro-aree in cui, lo dice Bankitalia, rispetto alla popolazione residente il debito delle Pubbliche amministrazioni locali è sensibilmente superiore a quello che si registra nel Nordest: nell’Italia meridionale circa 1.490 € pro capite contro i 980 € del Nordest. E queste gabbie salariali alla rovescia, diverso indebitamento, diversa qualità dei servizi, avversione all’autonomia fino a proporre un referendum per impedire il processo costituzionale autonomista nel loro complesso, danno vita a quello che viene chiamato sentimento unitario e solidale”, conclude Ciambetti.

 

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