(Arv) Venezia 9 ott. 2024 - “Dopo l’alluvione che nel 2010 colpì gravemente 10. 000 famiglie, oltre 3.300 imprese, 130 Comuni, con più di un miliardo e 100 milioni di euro di danni stimati, la Regione del Veneto varò un piano complesso di opere con bacini di laminazione, potenziamento di argini, sistemazione di canali e una serie di opere idrauliche. Si dette immediata priorità alla realizzazione della rete di casse di espansione e bacini di laminazione da allagare per gestire temporaneamente l'acqua dei fiumi in eccesso con l’obiettivo di diminuire la portata del flusso salvaguardando così territorio, famiglie e attività economiche. In questi ultimi dieci anni abbiamo realizzato 16 bacini di laminazione su 23 previsti. Sui bacini sono già stati investiti più di 110 milioni di euro, i primi di un investimento regionale di 562 milioni. Sono 2.527 i cantieri aperti solo negli ultimi 3 anni per tutte le opere di messa in sicurezza, comprese il potenziamento e sistemazione degli argini che vedranno ulteriori investimenti per 50 milioni di euro: il tutto senza aumentare le tasse ai cittadini, ma con risultati che già oggi sono notevoli, visto che il territorio Veneto è stato salvaguardato da alluvioni nel 2016, 2018, 2023 e 2024 che hanno registrato livelli pluviometrici record, superiori a quelli del 2010 e a quelli disastrosi del 1966. Se non avessimo avuto questa rete di gestione delle piene oggi migliaia di persone sarebbero in difficoltà e i danni sarebbero ingenti. La prevenzione, dunque, è fondamentale”.
Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti, intervenendo alla 162° Sessione Plenaria del Comitato Europeo delle Regioni a Bruxelles, nell’ambito della Settimana Europea delle Regioni e delle Città. Tra i vari punti all’ordine del giorno della Plenaria, nella sessione mattutina dei lavori, un focus dedicato ai recenti eventi meteorologici estremi aggravati dalla crisi climatica.
“Complessivamente abbiamo un piano da oltre tre miliardi di euro dedicato al dissesto idrogeologico, di cui un miliardo già investito in questi ultimi anni. Dobbiamo agire a livello europeo e a livello locale, utilizzando bene i fondi UE che ci vengono messi a disposizione per preparare il nostro territorio a gestire questi eventi. Prevenire costa, ma risarcire e sistemare i danni costa ancora di più. Nicolas Chamfort ci ricorda che, nella tempesta, ‘Il pessimista si lamenta del vento, l'ottimista aspetta che cambi, ma il realista aggiusta le vele’”, ha concluso il Presidente.
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