1° Giornata dell’Autonomia, Presidente Ciambetti “L’autonomia non è contro nessuno, casomai è per chi vuole affrontare la difficile strada della responsabilità”
(Arv) Venezia 22 ott. 2024 - “C’è chi dice che oggi è assurdo celebrare una cosa che non esiste: affermazione gratuita e soprattutto sostanzialmente sbagliata se parliamo di Autonomia. La Giornata dell’Autonomia, che celebriamo in questo giorno fortemente simbolico ed in questo spazio così emblematico, non è un esercizio accademico di studiosi del Diritto Costituzionale, non è una flebile speranza, ma è un concreto processo in itinere, grazie ad un Governo che sta attuando il dettato costituzionale con un confronto serio, e noi speriamo il più celere possibile, con quelle Regioni che hanno deciso di intraprendere questo cammino: un cammino in cui il Veneto è stato parte decisiva nell’indicare il percorso democratico, trasparente, nel pieno solco della legalità e tradizione delle democrazie liberali europee”. Con queste parole il Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti ha aperto i lavori del convegno inaugurale della “1° Giornata dell'Autonomia– Verso la concreta attuazione della volontà popolare”, organizzato dalla Giunta e dal Consiglio regionale del Veneto e tenutosi in mattinata presso la Scuola San Giovanni Evangelista a Venezia. “L’autonomia è elemento chiave dell’identità, cultura e sentimento del popolo Veneto, essa è espressa nella quotidianità, nel lavoro come nella vita sociale, dove il cittadino e la famiglia non attendono l’aiuto risolutivo di soggetti esterni, non pretendono pensioni o redditi di cittadinanza, ma davanti alle difficoltà i Veneti si danno da fare, cercano soluzioni, stabiliscono priorità nella spesa. Altrettanto fanno le comunità locali, i paesi, le città e i territori, applicando così nel vivere quotidiano quella sussidiarietà che è principio fondamentale delle democrazie moderne e della stessa Carta costituzionale europea. Questo “modus vivendi”, questo modello di pensiero, lo ritroviamo anche negli istituti democratici e nella pubblica amministrazione. Un caso esemplare è stato il piano di interventi voluto nel 2010 dal Presidente Zaia per limitare i danni dalle periodiche alluvioni: si sono concentrate le risorse disponibili, si sono cercati fondi, si è messo in sicurezza il territorio. Il tutto senza aumentare le tasse ai cittadini. Certo, abbiamo dovuto tagliare le spese in alcuni comparti, ma non abbiamo sacrificato i campi principali del nostro agire, a iniziare dalla tutela della salute pubblica. Ed i risultati si sono visti, senza mai aumentare le tasse”, ha proseguito Ciambetti. “L’Autonomia può essere declinata in diversi modi e portare più o meno benefici per tutti a seconda del governo e degli uomini che la attuano: chi può contestare gli amici tirolesi, i trentini, i friulani, ma anche i sardi, per la loro gestione dell’Autonomia? L’Autonomia è cattiva solo quando è spreco. Su di essa e contro di essa abbiamo sentito dire di tutto e di più, con temi che sono gli stessi usati da Francesco Saverio Nitti nella Costituente, e già allora demoliti con chiarezza da Emilio Lussu. L’autonomia rimane un tratto caratteristico del popolo Veneto, per fondati motivi storici: questa è la terra di Marsilio da Padova e poi della Repubblica di Venezia, che per secoli fu stato di diritto, con proprie magistrature, leggi e, per prima, con politiche di tutela della salute pubblica, esempio non a caso ammirato persino da Alessandro Manzoni. Non è un caso se qui nacquero e operarono federalisti di grade intelligenza e cultura: dal mazziniano e garibaldino Alberto Mario fino a Silvio Trentin, straordinaria figura di democratico socialista. Non c’è solo la storia: c’è la convinzione tra i cittadini che l’autonomia e la sussidiarietà siano le chiavi per una migliore organizzazione e gestione di uno stato moderno, chiamato a competere su scala internazionale”, ha evidenziato il Presidente. “La nostra non è l’autonomia dei ricchi contro i poveri: l’autonomia non è contro nessuno, casomai è per chi vuole affrontare la difficile strada della responsabilità, perché essere autonomi non significa essere egoisti e venir meno ai propri doveri di solidarietà verso i più poveri, verso chi ha veramente bisogno. Non siamo neanche contro l’Italia: tutte le guerre risorgimentali sono state combattute nei nostri territori, come pure sulle nostre montagne e sui nostri sacri fiumi si combatterono aspramente la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Qui si fece la Resistenza. E noi siamo gli eredi anche di queste pagine di storia che non dimentichiamo perché qui si combatté soprattutto e sempre per la Libertà. Noi sappiamo che l’Autonomia è senso di responsabilità, è esercizio democratico. Essa pretende sacrificio, intelligenza, trasparenza e onestà intellettuale. Chiede a ciascuno di noi di impegnarsi: contrariamente al motto dannunziano, fatto proprio e storpiato dal fascismo, che in modo arrogante proclamava “me ne frego”, Autonomia significa “io mi impegno, mi interesso, ci tengo”, ha concluso Ciambetti.