‘E- Voice, una voce per l’Europa’. Sandonà (Lega- LV): “Comunità locali da sette Paesi europei diversi a confronto con ‘E- Voice’, il progetto partito dal basso, da Gazzo Padovano, per dare voce e consapevolezza ai cittadini”
(Arv) Venezia 25 ott. 2024 - È stato presentato oggi a palazzo Ferro Fini ‘E- Voice, una voce per l’Europa’, il nuovo progetto europeo elaborato dall’ufficio Cultura del Comune di Gazzo Padovano e finanziato dalla Commissione europea.
Si tratta di un progetto di solidarietà internazionale che ha visto la collaborazione dell’Ufficio Politiche comunitarie della Provincia di Padova, nell’ambito del programma comunitario ‘CERV (Citizens, Equality, Rights and Values) – Reti di città’.
Proprio il programma CERV si basa su quattro pilastri: salvaguardare e promuovere i valori dell’Unione europea; promuovere i diritti, la non discriminazione e l’uguaglianza; promuovere il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini; contrastare la violenza, compresa quella di genere.
Il progetto ‘E- Voice’ coinvolge sette Paesi europei con otto partner: l’Italia con il Comune di Gazzo (Ente Capofila) e la Provincia di Padova; la Croazia con il Comune di Sebenico; la Romania con la città gemellata di Mioveni; il Belgio con l’Associazione Acr+ (Association of cities and Regions for sustainable Resource management); la Bulgaria con l’Unione dei Comuni sul Mar Nero Ubbsla; la Spagna con l’associazione Famsi (Fundo Andaluz de Municipios para la solidaridad internacional); la Francia con l’Associazione Alda (Association Europeenne pour la Demoicratie locale), con sede a Strasburgo, a cui è associato il Comune di Gazzo.
La presentazione della progettualità europea presso la sede dell’Assemblea legislativa veneta è stata fortemente voluta dal Presidente della Prima commissione consiliare Luciano Sandonà (Lega- LV), il quale ha sottolineato come “oggi parliamo dell’Europa che ci piace: quella in cui i cittadini sono parte attiva, quella che si appoggia sugli Enti locali, nella fattispecie il Comune di Gazzo Padovano e la Provincia di Padova. Tutti presupposti su cui si basa ‘E-Voice’, un progetto europeo partito proprio da Gazzo Padovano, che ha unito città e cittadini di sette diversi Paesi europei. Tra gli obiettivi principali della progettualità: incentivare la partecipazione dei giovani, e delle comunità locali in generale, ai principali processi decisionali sul proprio territorio. Come pure costruire comunità resilienti, soprattutto dopo gli effetti nefasti della pandemia”.
“Il progetto è stato strutturato nei minimi dettagli, perché ha incluso indagini sul campo, scambi e visite tra i Paesi coinvolti (Italia, Belgio, Bulgaria, Croazia, Francia, Romania, Spagna), incontri nelle scuole e con gli esperti, seminari di vario tipo, la creazione di blog e pagine sociale dedicate – ha aggiunto il Presidente della Prima commissione consiliare - Il tutto, con il monitoraggio costante del lavoro svolto e la pubblicazione di dati e ricerche su temi quali la disoccupazione, l’abbandono scolastico e il volontariato. Alla fine, c’è stato uno scambio di buone pratiche: nel caso dell’Italia, si è parlato dell’iniziativa padovana ‘Habile’ che valorizza ragazzi con lo spettro autistico. Si è creata, inoltre, una maggiore consapevolezza reciproca, concentrata sui modelli europei di risposta alla pandemia, i diversi sistemi di volontariato in Europa e il rafforzamento delle capacità costruttive dei singoli individui, come pure delle organizzazioni”.
“Faccio, perciò, i miei complimenti a chi ha portato avanti tutto questo, con l’auspicio di non fermarsi qui – ha concluso Luciano Sandonà - Il futuro sta nelle comunità ‘glocali’, quelle cioè in grado di avere una visione globale del proprio futuro senza mai perdere le proprie radici e identità”.
Ornella Leonardi, Sindaco del Comune di Gazzo Padovano, ha espresso “grande soddisfazione per avere oggi la possibilità di chiudere, a palazzo Ferro Fini, il percorso di questo progetto europeo che ci ha impegnato negli ultimi due anni a fianco dei nostri partner europei. Siamo orgogliosi di aver coinvolto tante persone e aver contribuito ad avvicinare i ragazzi all’Europa, parlando di comunità resilienti. Proprio attraverso i progetti europei possiamo avvicinare i cittadini all’Europa. Questo è il terzo progetto europeo che realizziamo: il primo era incentrato sulle pari opportunità, mentre il secondo era in ambito sportivo. ‘E- Voice’ è stato focalizzato sulla capacità di resilienza delle comunità locali, dopo l’impatto che la Pandemia ha avuto nei territori. Quello del Covid è sicuramente stato un periodo nero per tutti, ma la Regione del Veneto, con il presidente Zaia in testa, ha rappresentato un modello virtuoso di gestione dell’emergenza, penso in particolare ai Punti stampa quotidiani del Governatore. In questi due anni, abbiamo confrontato diversi modelli europei approntati per superare la pandemia e costruire comunità resilienti”.
Manuela Marsano, Direttore CERV Italia, ha indicato il principale obiettivo del programma CERV: portare le politiche europee vicine ai cittadini e i cittadini vicini all’Europa. Mi piace dare rilievo a una buona pratica realizzata dalla Regione del Veneto, che ha portato i programmi europei vicino alle istituzioni e, quindi, ai cittadini”.
Paola Pilotto, Coordinatore progetto ‘E- Voice’, ha fatto sintesi del lavoro biennale svolto nell’ambito della progettualità europea, che ha cercato di “analizzare l’impatto avuto dalla Pandemia nei diversi Paesi europei, facendo un focus su quattro aree fondamentali: salute mentale, povertà educativa, cattive abitudini e disoccupazione. Il progetto aveva due principali obiettivi: aiutare i giovani a partecipare ai processi decisionali delle comunità in cui erano inseriti e costruire comunità resilienti, individuando quelle caratteristiche che portano una comunità a essere appunto resiliente a tutto. Per questo, il progetto si è rivolto alle giovani generazioni, alle associazioni di volontariato, ai rappresentanti istituzionali, alle famiglie e alle cooperative. Tra le principali azioni realizzate: la mobilità, la partecipazione, lo scambio di buone pratiche, sette meeting internazionali, il coinvolgimento di 775 persone; abbiamo inoltre conosciuto città, servizi, scuole, ci siamo confrontati con diversi modelli europei per superare gli effetti negativi della pandemia, abbiamo raccolto buone prassi. A Padova, solo per fare un esempio, abbiamo incontrato i ‘Talents di Hable’, ragazzi con spettro dell’autismo che hanno tirato fuori le proprie potenzialità costruendo, con mattoncini di lego, rampe colorate per disabili. E domani incontreremo le Cucine popolari, sempre di Padova. Abbiamo raccolto, a livello europeo, tanti dati significativi, ne cito alcuni: dopo il Covid, il 23.60% delle persone ha smesso di praticare attività sportiva; si è registrato un abbandono scolastico intorno all’11%; il 10.49% ha iniziato a fare volontariato dopo l’emergenza sanitaria; l’8.99% ha denunciato di aver subito, qualche volta, violenza fisica, il 16.10% violenza psicologica; il 31.84% ha perduto il proprio lavoro a causa della Pandemia; il 22.10% ha dichiarato di essere stato aiutato dalle istituzioni pubbliche; il 23.97% ha abusato dei videogiochi. Abbiamo raccolto dati importanti anche riguardo ai disturbi alimentari, alla depressione, ad episodi di autolesionismo, all’uso di sostanze, ad attacchi di panico, insonnia e acquisti online compulsivi”.
Gianluigi Zarantonello, consigliere comunale delegato alle Politiche europee del Comune di Gazzo e autore del Portale dedicato al progetto, ha illustrato “il Decalogo delle comunità resilienti, realizzato dai giovani di ‘E- Voice’, che si articola in questi punti: solidarietà e coesione sociale; flessibilità e adattabilità; leadership diversificata e inclusiva; diversificazione economica; pianificazione proattiva e preparazione”.