(Arv) Venezia 5 nov. 2024 - “La fede religiosa è fatto personale e non può essere contestata. Ma che tre ragazzine prendano di mira una quindicenne, colpevole di non voler più indossare il velo, passando dal bullismo all’aggressione fisica è un fatto di gravità estrema su cui dobbiamo riflettere.”. Così il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, commenta l’episodio avvenuto nel Modenese. “Non siamo nell’Iran degli Āyatollāh, ma in un paese democratico, per cui non posso accettare forme di aggressione e censura nei confronti di chi, per propria scelta e per di più con il consenso della propria famiglia, decide di togliersi il velo come atto di libertà e andare a scuole come una ragazza qualsiasi. I giovani – continua Ciambetti – rappresentano il futuro e hanno la forza dirompente di chi vuole uscire dall’oscurantismo di stampo medioevale: togliendosi il velo quella ragazza ha fatto un grande gesto e non posso che ammirarla ammirando anche la sua famiglia mentre mi interrogo su chi è ancora vittima dell’oscurantismo religioso che giustifica forme di violenza psicologica e fisica che nulla hanno a che fare con la fede religiosa e che, indipendentemente da tutto, confliggono apertamente con le norme della civile convivenza”
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