‘Il nome di Este’ – viaggio sulle tracce di Casa d’Este, di Pino Garavello. Venturini (FI): “Una storia veneta che ha portato la nostra cultura in Europa”
(Arv) Venezia 14 nov. 2024 - La Capogruppo di Forza Italia, Elisa Venturini, ha presentato oggi, a palazzo Ferro Fini, il libro di Pino Garavello 'Il nome di Este' - viaggio sulle tracce di Casa d'Este, Cierre Grafica.
“Qui, nel prestigioso palazzo Ferro Fini, la ‘Casa dei Veneti’, presentiamo il volume di Pino Garavello, che parla di un’altra ‘Casa’, quella d’Este, che si è insediata intorno all’anno Mille ma che in seguito, grazie al suo grande dinamismo, ha saputo oltrepassare i confini provinciali, regionali e nazionali – ha affermato Venturini - Con grande orgoglio e vanto, possiamo quindi rivendicare come una parte della nostra storia si sia riverberata anche in Europa, lasciando dietro di sé importanti vestigie, artistiche e architettoniche, un patrimonio dal grande valore che siamo chiamati a valorizzare e divulgare, anche grazie al lavoro di un vero appassionato, come Pino Garavello; il suo libro ci fa capire come, dallo studio di un territorio, si possano trarre elementi che fanno parte della nostra storia e che ci danno una identità”.
Pino Garavello, nella sua opera, ha ricostruito l’epopea della Casa d’Este, a partire dal Capostipite, “Alberto Azzo II, proveniente della Lunigiana, la cui statua, rappresentata in copertina, è ubicata in Parto della Valle a Padova”, ricordando in particolare “l’approdo a Ferrara, intorno al 1300, fino all’insediamento a Modena, nel 1598”.
“Il Capostipite Alberto Azzo II diede vita a due linee dinastiche, da una delle quali, i Guelfi d’Este, originarono i Reali inglesi – ha ricordato l’autore - La scintilla che mi ha portato alla stesura del libro è scoccata circa vent’anni fa, quando un amico mi prestò un volume piuttosto corposo, intitolato ‘Storia di Este e del suo territorio’, scritto da un amministratore estense della metà dell’Ottocento, il quale aveva trovato legami appunto tra la Casa d’Este e i Reali inglesi. Da qui, è nata dentro di me la curiosità di fare ulteriori approfondimenti, che mi hanno portato a realizzare alcune scoperte davvero clamorose. Nel libro riporto diversi eventi che caratterizzano la storia di Este, particolari e sconosciuti, episodi interessanti e aneddoti curiosi. Ricordo che la Casa d’Este ha lasciato dietro di sé innumerevoli testimonianze: monumenti, castelli, monasteri, statue, dipinti, disseminati nelle province di Padova, Rovigo, Ferrara, Modena e Reggio Emilia. In particolare, mi piace citare le dimore estive ferraresi, le ‘Delizie Estensi’. Scendendo lo Stivale, ricordo che un Cardinale della Casa d’Este, Ippolito II, trasformò un vecchio convento nella famosissima Villa d’Este di Tivoli, quella delle cento fontane. Per ogni monumento, viene presentata una immagine, con spiegazioni storiche e un riquadro che richiama le genealogie”.