Veneto

Giornate via Querinissima a Creta

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

(Arv) Venezia 9 dic. 2024 -     “Creta è l’autentica culla dell’identità europea, luogo emblematico e spazio di incrocio di diversi itinerari culturali. L’Europa, sin dall’antichità, e lo dimostra proprio Creta, è stata un crocevia di civiltà, un luogo di scambi continui dove popoli diversi si sono incontrati, scontrati ma anche integrati. Le radici comuni affondano in esperienze millenarie: dall'eredità greca, che ha gettato le basi del nostro pensiero filosofico e giuridico, fino alle grandi trasformazioni del Medioevo, quando le prime forme di comunità europea iniziarono a delinearsi, come vediamo benissimo tra il 1430 e il 1433, gli anni dell’epopea queriniana. Grazie alla Via Querinissima possiamo approfondire e divulgare in ampi strati della cittadinanza una grande storia il cui studio è molto più di un mero esercizio accademico: è una chiave preziosa per comprendere l'identità europea e le connessioni profonde tra i diversi popoli del nostro continente. La vicenda storica di Pietro Querini è straordinaria da questo punto di vista, perché dal suo studio e dalla sua valorizzazione e promozione possiamo, con uno strumento bellissimo come l’itinerario culturale, riscoprire un patrimonio culturale condiviso che va ben oltre i confini nazionali attuali”. Lo ha affermato il Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti presente a Creta, nei giorni scorsi, in occasione delle Giornate della Via Querinissima, appuntamento dedicato alla storia del viaggio di Pietro Querini e all'itinerario culturale che collega l'Europa da sud a nord, via mare e via terra. L’evento ha visto la partecipazione di diversi rappresentanti istituzionali, tra i quali, Stavros Arnaoutakis, Governatore della Regione di Creta, Menelaos Bokeas, Sindaco della Municipalità di Malevizi, Emmanouil Kokosalis, Presidente dell’Agenzia di Sviluppo di Heraklion, Arne Ivar Mikalsen, Consigliere per la società, la cultura e l'ambiente della contea di Nordland, Daniel Andersson, Vicepresidente del Comitato Affari Culturali della Regione del Västra Götaland e Sebastian Valverde, Direttore dell’Associazione Camino de Santiago de la Ría de Muros Noia. “La conoscenza storica ci permette di vedere oltre le differenze apparenti. Possiamo scoprire come popoli apparentemente distanti condividano in realtà percorsi simili: gli stessi valori di libertà, gli stessi ideali di democrazia, le medesime aspirazioni di progresso. La storia ci insegna che le nostre diversità non sono barriere, ma ricchezze da valorizzare. Le radici comuni non sono un concetto astratto, ma un tessuto vivo fatto di lingue che si intersecano, tradizioni che si scambiano, pensieri filosofici che si confrontano e solidarietà umana profonda. Sono i pellegrinaggi medievali, gli scambi commerciali, le rivoluzioni culturali che hanno modellato un'identità europea composita e dinamica”, ha proseguito il Presidente. “Oggi, di fronte alle sfide globali, riscoprire queste radici significa ritrovare la forza della collaborazione, il valore della solidarietà, la capacità di superare i nazionalismi ristretti e costruire insieme un futuro di condivisione e rispetto reciproco. Studiando la storia con spirito aperto e critico ma anche con la curiosità, la voglia di conoscere, elementi che caratterizzano la nostra comune proposta della Via Querinissima, possiamo trasformare la conoscenza del passato in un progetto di convivenza per il presente e per le future generazioni. La storia non è un peso da portare, ma una bussola per orientarci: la piccola-grande storia di Pietro Querini è una lezione straordinaria, una autentica bussola per districarci nel labirinto della modernità. Il piccolo-grande eroe Pietro Querini, nobile veneziano con feudi qui a Creta, fu un uomo che attraversò il ponte tra il Medioevo e la modernità e che oggi rappresenta perfettamente ciascuno di noi nel viaggio tra i problemi e le sfide del mondo contemporaneo”, ha concluso il Presidente.

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