Veneto

Bilancio regionale 2025/27: le tasse di Zaia. Le proposte del Pd per le emergenze del Veneto.

CONSIGLIO REGIONALE VENETO


(Arv) Venezia 10 dic. 2024 - La Capogruppo Dem Vanessa Camani e i consiglieri regionali del Partito Democratico, nel corso di una conferenza stampa, oggi a palazzo Ferro Fini, hanno presentato le loro proposte in materia di bilancio per far fronte alle principali emergenze presenti nella nostra Regione: “la sanità pubblica, ospedaliera e territoriale, che negli ultimi anni sta conoscendo un progressivo sgretolamento e che ci preoccupa moltissimo; l’ambiente, in particolare la fragilità idrogeologica dei territori, rispetto a cui servono politiche nuove, adatte al livello di emergenza in atto; tutte le politiche sociali, in primis anziani, disabilità e giovani, che sono stati completamente dimenticati nel bilancio regionale di previsione - ha spiegato la Capogruppo – Abbiamo presentato 163 emendamenti al bilancio di previsione e oltre 300 alla Nota di Aggiornamento al DEFR 2025- 2027, anche se sarebbe un po’ come curare un malato grave con l’aspirina, perché secondo noi questo bilancio sarebbe completamente da riscrivere”.
La Capogruppo Camani ha poi “smascherato le fake news di Zaia sul fronte delle tasse: in realtà, non esiste una politica Tax Free se poi i cittadini sono costretti a pagarsi i servizi che non vengono assicurati in modo sufficiente su tutto il territorio regionale. Oggi cerchiamo di ribaltare quel paradigma narrativo che ci è stato propinato da Zaia negli ultimi anni e che ora viene smentito dai fatti, dato che il presidente della Regione è costretto a mettere le mani in tasca alle oltre 400 mila imprese venete aumentando l’IRAP. Se il Veneto avesse applicato il livello medio di tassazione delle altre Regioni, avrebbe potuto incassare 360 milioni l’anno, ovvero 5 miliardi in 14 anni. Invece, con la politica ‘0 Addizionale Irpef’ la Regione ha lasciato 60 euro l’anno nelle tasche dei cittadini con redditi inferiori a 28 mila euro (7 veneti su 10), e 662 euro a quanti hanno redditi superiori a 50 mila euro (meno di un veneto su 10). Questi ‘risparmi’ stridono con la spesa media che un pensionato deve affrontare per pagarsi i servizi sanitari nel Privato: 1.223 euro; mentre un lavoratore è costretto a sborsare per curarsi mediamente 1.145 euro. Per non parlare dell’importo medio mensile delle borse di studio: da 150 a 500 euro; e le case di riposo per i nostri anziani hanno una retta media mensile che si aggira sui 2 mila euro”.

Chiara Luisetto ha posto l’accento sull’“aumento dell’IRAP che avrà un impatto sulle imprese venete stimato tra i 200 e i 10 mila euro di incremento annuo in base all’imponibile; l’IRAP si applicherà alle società di capitali e di persone, agli studi professionali, agli enti del Terzo settore, agli enti e alle amministrazioni pubbliche. In base agli emendamenti della Giunta regionale, il gettito dell’IRAP per il prossimo triennio è così quantificato: 79,8 milioni nel 2025; 82,1 milioni nel 2026; 84,6 milioni nel 2027. Faccio presente che il presidente Zaia aumenta l’IRAP per pagare la Superstrada Pedemontana Veneta, che costerà ai veneti 42,5 milioni nel 2025, 37,5 milioni nel 2026 e 33 milioni nel 2027, nonché per ovviare ai pesanti tagli operati dal Governo Meloni al bilancio regionale: 22,3 milioni nel 2025. In pratica, rimangono 9.920 milioni che la Regione Veneto distribuisce in modo discutibile. Mentre l’indebitamento sarà di 172 milioni nel 2025 (più 3 milioni per Spresiano e 6 milioni per palazzetti del ghiaccio), di 122 milioni nel 2026 (più 6 milioni per palazzetti del ghiaccio), e di 50 milioni nel 2027 (più 6 milioni per palazzetti del ghiaccio)”.

Per la vicepresidente del Consiglio regionale Francesca Zottis “servono risposte immediate alle esigenze reali dei cittadini veneti, a iniziare dalle azioni da mettere in campo per cercare di arginare le aggressioni al personale sanitario, soprattutto nei Pronto soccorsi, per finanziare le quali chiediamo di stanziare 2 milioni (spesa corrente), inserendo personale di vigilanza all’interno degli ospedali HUB del Veneto. Dobbiamo aumentare la sicurezza percepita e quella reale”.

La vicepresidente della commissione consiliare Sanità e Sociale, Anna Maria Bigon, ha evidenziato la “necessità di potenziare la medicina territoriale che è un servizio fondamentale, soprattutto alla luce del progressivo invecchiamento della popolazione. Proponiamo di stanziare 1,5 milioni (spesa corrente) per la rivalutazione delle borse di studio dei medici di medicina generale, al fine di renderle più attrattive, anche dal punto di vista economico, e poter far così fronte alla fuoriuscita dei medici che nei prossimi anni andranno in pensione”.

Il vicepresidente della Seconda commissione consiliare, Jonatan Montanariello, ha chiesto “un impegno di 5 milioni, in spesa corrente, per il fondo a sostegno degli affitti per i giovani. È una battaglia di civiltà per consentire ai nostri giovani di potersi realizzare nella vita privata e professionale, di poter pianificare il proprio futuro. Altrimenti è inutile che ci chiediamo perché così tanti ragazzi e ragazze decidono di lasciare il Veneto”.

Andrea Zanoni, presidente della commissione consiliare Legalità e valutazione delle politiche pubbliche, ha indicato come prioritario “creare fondi per l’acquisto di idrovore, alla luce delle conseguenze dei cambiamenti climatici, con frequenti e devastanti esondazioni. L’impegno richiesto è quantificato in 5 milioni in conto capitale”.


 

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