(ANSA) - ROMA, 14 APR - "Una norma con limiti importanti e
preoccupanti, nonostante risponda a un principio da noi
rivendicato da anni: un compenso minimo ed equo per tutti i
professionisti autonomi". Così Cgil nazionale, Nidil-Cgil e
Apiqa (l'associazione dei quadri, professionisti e alte
professionalità) commentano la proposta Fdi-Lega sull'equo
compenso diventata legge con l'ok definitivo della Camera,
parlando di "una legge iniqua che esclude e discrimina".
Con riferimento ai parametri economici, proseguono, "si affida
il lavoro di scrittura e aggiornamento soltanto agli ordini e ai
collegi professionali, anche per i professionisti non ordinisti,
non garantendo così il giusto riconoscimento e rappresentanza di
questi lavoratori. Rappresentanza a tutela di tutti i
professionisti autonomi, ordinisti e non, che non viene tenuta
in debita e corretta considerazione nemmeno nella composizione
dell'Osservatorio di nuova istituzione. Per quest'ultimo si
prevede la presenza di tutti gli Ordini e Collegi professionali
e di sole cinque associazioni di professionisti non iscritti a
Ordini e Collegi, scelti dal ministero delle Imprese e del Made
in Italy, escludendo completamente le organizzazioni sindacali
comparativamente più rappresentative". "Si tratta di un'evidente
e grave esclusione nell'esercizio della rappresentanza a tutela
di tutti i professionisti autonomi. Per questo - concludono
Cgil, Nidil, Apiqa - chiediamo l'apertura di un confronto e la
convocazione di un tavolo per affrontare tali problematiche".
(ANSA).
Equo compenso: Cgil, 'legge iniqua che esclude e discrimina'
'Si apra un confronto per affrontare le problematiche'