Professioni

Oltre 7 milioni di caregiver, 38% cura non autosufficienti

Bcg-Jointly, 'il 17% spende 10.000 euro all'anno per assistenza'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 23 MAG - In Italia i caregiver (coloro, cioè, che si occupano di un familiare che necessita di assistenza continua) "sono più di 7 milioni" e, tra questi, più di un lavoratore su 3 (il 38%) si prende cura di un congiunto non autosufficiente, "nella maggior parte dei casi personalmente e senza alcun supporto esterno, a fronte di un 33% che si rivolge a strutture, o professionisti privati, mentre solo 1 su 4 (il 25%) accede a organismi pubblici".
    È quanto emerge dallo studio "Care 4 caregiver", realizzato congiuntamente da Jointly e Boston consulting group, su un campione di 12. 000 dipendenti di aziende di settori diversi (telecomunicazioni, trasporti, alimentare, energia e credito).
    Un'incidenza, si legge in una nota, "che non può che essere destinata a crescere in un Paese in cui l'aspettativa di vita si sta progressivamente allungando e dove oggi quasi 1 cittadino su 4 (il 24,1%) ha più di 65 anni, secondo gli ultimi dati Istat"; inoltre, recita il dossier, " il 17% dei 'caregiver' spende in media oltre 10.000 euro all'anno per l'attività di assistenza e cura, risorse che, in un caso su due, provengono da fondi personali o familiari. Le difficoltà maggiormente percepite dai lavoratori 'caregiver', si evidenzia, "sono soprattutto carico mentale e mancanza di tempo, tanto che il 56% degli intervistati desidererebbe fortemente poter staccare dal lavoro di cura, mentre il 44% sente di aver bisogno di un sostegno psicologico".
    Per l'amministratore delegato di Jointly Francesca Rizzi, "alla luce di quanto previsto non soltanto dal disegno di legge anziani, ma anche dal disegno di legge delega per la semplificazione dei procedimenti amministrativi, crediamo fortemente che anche il welfare aziendale possa dare un contributo importante, in termini di soluzioni innovative per facilitare il supporto alla cura e alla conciliazione, al fine di migliorare le condizioni di vita e lavorative dei 'caregiver' familiari", termina la nota. (ANSA).
   

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