Professioni

Consulenti del lavoro, 'dare priorità alle politiche attive'

'Bene delega sul miglioramento del rapporto fisco-contribuenti'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 17 APR - La riforma delle politiche attive del lavoro, "così come inserita nel Pnrr, è intesa come riforma dell'intero sistema e denota la volontà di rafforzare la collaborazione tra il sistema pubblico e quello privato, di valorizzare i Centri per l'impiego, nonché di introdurre precisi strumenti quali il programma Garanzia di occupabilità dei lavoratori (Gol). Far funzionare concretamente le politiche attive, cosa mai successa al momento, deve essere obiettivo primario". A pensarla così il Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, ascoltato oggi nelle Commissioni Bilancio di Camera e Senato in merito al Def, secondo cui "sarà fondamentale delineare un'efficiente rete degli operatori dei servizi al lavoro con una integrazione più strutturata tra soggetti pubblici e privati. In particolare - recita il testo diffuso ai parlamentari - poiché nell'ambito dei centri per l'impiego si riscontra ancora un sottodimensionamento dell'organico ed un 'gap' infrastrutturale, è necessario coinvolgere maggiormente le Agenzie per il lavoro. Bisogna favorire il più possibile la diffusione degli operatori privati su tutto il territorio nazionale", hanno detto i professionisti.
    Sulla riforma fiscale, inoltre, i consulenti del lavoro fanno sapere di condividere "il principio ispiratore", però "si potrà esprimere un giudizio definitivo soltanto quando i decreti legislativi attuativi prenderanno forma. Tra i principali aspetti positivi contenuti nel disegno di legge delega vanno certamente annoverati la riforma dell'Irpef, quindi la revisione graduale e la transizione del sistema verso un'aliquota unica", ma pure "gli interventi sui redditi da lavoro autonomo ed il miglioramento del rapporto tra fisco e contribuenti in un quadro di "leale collaborazione", aspetti", questi, ritenuti "molto impattanti sulle imprese e sui professionisti". (ANSA).
   

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