(ANSA) - ROMA, 04 MAG - Consigli nazionali dei
commercialisti, dei notai, dei consulenti del lavoro e degli
avvocati concordi nel lodare il varo della legge sull'equo
compenso per le prestazioni professionali (di iniziativa del
presidente del Consiglio Giorgia Meloni, passata alla Camera il
12 aprile scorso, ndr), però qualche "correzione" andrà
effettuata, giacché si tratta di "un punto di partenza". Agli
Stati generali dei commercialisti, in corso alla Nuvola, a Roma,
i presidenti degli Ordini delle categorie economiche e
giuridiche della Penisola si confrontano, a partire dal numero
uno dei consulenti del lavoro Rosario De Luca, che sottolinea
come le professioni "quando agiscono insieme, ottengono
risultati", dunque "abbiamo l'obbligo morale di superare
'orticellii e personalismi".
Per il vertice del Consiglio nazionale forense Francesco Greco,
l'equo compenso "va esteso a tutti i committenti" e non limitato
(come la norma stabilisce) alle imprese con oltre 50 addetti,
tuttavia, osservano in coro il presidente del Consiglio
nazionale del Notariato e dei commercialisti Giulio Biino e
Elbano de Nuccio il via libera alla disciplina sulla giusta
remunerazione per le prestazioni dei professionisti è una
conquista per i loro iscritti. (ANSA).
Ordini professionali, 'bene equo compenso,punto di partenza'
Dialogo di commercialisti, notai, consulenti lavoro e avvocati