Ricorso al Tar per fermare abbattimento ulivi Oria
Un ricorso d'urgenza con il quale si chiede al Tar di fermare l'avvio dell'abbattimento degli ulivi infetti da xylella, previsto dal 30 marzo prossimo, è stato depositato oggi dagli avvocati Giovanni e Guido Pesce, proprietari di un uliveto con un centinaio di piante a Oria (Brindisi). In particolare sono stati impugnati tutti gli atti del commissario straordinario, i verbali di accertamento, le ordinanze, chieste verifiche più approfondite di tipo documentale e sulle piante.
"Non è detto che l'eradicazione - spiega Giuseppe Pesce - sia l'unica soluzione possibile. Emergono tra l'altro eventuali ipotesi alternative al contagio del batterio Xylella fastidiosa come causa dell'essiccamento degli ulivi". "Non imbracceremo i forconi - ha invece detto Guido Pesce, sempre in riferimento all'uliveto di famiglia - ma percorreremo tutte le vie giudiziarie per evitare l'abbattimento, se è possibile. Si parla della possibile azione di un fungo patogeno, ma non solo. Abbiamo saputo che nel Salento ci sono delle piante che sono state curate". A quanto emerge dall'approfondimento fatto dai due legali, c'era conoscenza dell'esistenza della Xylella dal 2008, la Regione Puglia ne era consapevole dal 2013. "Tutti i provvedimenti - aggiunte Guido Pesce - erano stati circoscritti alla provincia leccese. Un mese fa si è scoperto che c'è anche un focolaio a Oria da cui prende avvio il piano di contrasto".
"La prossima settimana termineranno le analisi sugli ulivi a rischio Xylella per determinare la presenza o meno del batterio, sulla base del quale saranno decise le sorti delle piante". Lo afferma il commissario per l'emergenza Xylella in Puglia, Giuseppe Silletti, a margine di un'audizione in commissione Agricoltura al Senato.
"L'abbattimento non sarà indiscriminato - ribadisce Silletti - ma 'chirurgico', in base al riscontro delle analisi. Andranno a terra le piante realmente malate".