(ANSA) - LECCE, 26 MAR - "Salvare l'olivicoltura del Salento dalla xylella vuol dire sacrificare parte del suo patrimonio, speriamo la più piccola possibile, per creare un cordone sanitario, chiamiamolo così, attorno a questa fitopatologia. Non c'è altra strada".
"Rifuggiamo dalle soluzioni miracolose, non esistono per problemi di questa portata, e gli agricoltori lo devono capire.
Facciamo le eradicazioni - ha detto Scanavino - estirpiamo gli ulivi che dobbiamo e poi affidiamoci anche ai santi, se il caso". Fondamentale per Scanavino è mettere in atto le prescrizioni previste dal piano perché "la scienza non ha soluzioni miracolose. Dobbiamo agire oggi con le competenze che abbiano acquisito, perché se attendiamo i risultati della ricerca, si rischia di applicarli ad un territorio senza più ulivi".(ANSA).
Scanavino (Cia), eradicazione ulivi necessaria
'Non ci sono altre strade per salvare olivicoltura Salento'