"Deutsche Bank sta collaborando con le Autorità in questa inchiesta. Nel 2011 la Banca aveva risposto a una richiesta fatta da Consob in relazione a questa vicenda e aveva fornito le informazioni e i documenti relativi". E' quanto sottolinea Deutsche Bank in relazione all'inchiesta della procura di Trani.
Adusbef e Federconsumatori si costituiranno parte civile nell'eventuale processo per manipolazione del mercato a carico dell'ex management di Deutsche Bank e della stessa banca di Francoforte. "Il filone di inchiesta contro Deutsche Bank della Procura di Trani - è detto in una nota delle associazioni - appare parallelo (se non gemello), al processo contro le agenzie di rating (Fitch e S&P a processo a Trani, ndr), quei padroni del mondo che assieme alle banche loro azioniste, decidono (ed hanno deciso nel 2011), le sorti dei governi democraticamente eletti, che possono anche non piacere, ma la cui caduta non può essere decisa a tavolino da una ristretta cricca finanziaria, la quale oltre a manipolare i mercati, gli spread, i tassi e l'euribor, prevarica ed annienta la sovranità degli Stati, la sicurezza e la stessa ricchezza delle nazioni, per arricchire qualche oligarchia".
La Deutsche Bank di Francoforte è indagata per manipolazione di mercato dalla procura di Trani assieme all'ex management del gruppo. La vicenda riguarda la massiccia vendita, per 7 miliardi di euro circa, di titoli di Stato italiani avvenuta nel primo semestre 2011. Nei giorni scorsi militari della Guardia di Finanza di Bari, assieme al pm Michele Ruggiero, hanno compiuto sequestri di atti e mail nella sede milanese dell'istituto tedesco, in piazza del Calendario, e avrebbero ascoltato testimoni.
Sono cinque gli indagati: l'ex presidente di Deutsche Bank Josef Ackermann, gli ex co-amministratori delegati Anshuman Jain e Jurgen Fitschen (quest'ultimo è attualmente co-AD uscente della Banca), l'ex capo dell'ufficio rischi Hugo Banziger, e Stefan Krause, ex direttore finanziario ed ex membro del board di Db.
L'ex management del gruppo di Francoforte è accusato di manipolazione del mercato perché mentre comunicava ai Mercati finanziari la sostenibilità del debito sovrano dell'Italia, nascondeva agli stessi Mercati e al Ministero dell'Economia italiano (Mef) la reale intenzione della Banca di ridurre drasticamente e nel brevissimo termine (nel primo semestre 2011) il possesso di titoli del debito italiano in portafoglio che a fine 2010 ammontava a otto miliardi di euro. La vendita massiccia dei titoli di Stato italiani per oltre sette miliardi di euro entro giugno 2011 - secondo il pm di Trani Michele Ruggiero - ha alterato il valore di mercato dei titoli stessi perché è stata fatta violando la normativa in vigore.
Ad essere ascoltato come testimone sarebbe stato il responsabile di Db Italia, Flavio Valeri, presidente e consigliere delegato del Consiglio di gestione di Deutsche Bank Italia, estraneo alle indagini in corso che riguardano esclusivamente le attività della sede tedesca della banca.
Il pm Ruggiero ritiene di essere competente ad indagare in base all'articolo 10 del Codice di procedura penale. Secondo questa norma, in caso di reato commesso interamente all'estero da soggetti stranieri residenti all'estero, la competenza è del pm che per primo ha iscritto la notizia di reato.
L'istituto di credito, stiamo collaborando con autorità "Deutsche Bank sta collaborando con le Autorità in questa inchiesta. Nel 2011 la Banca aveva risposto a una richiesta fatta da Consob in relazione a questa vicenda e aveva fornito le informazioni e i documenti relativi". E' quanto sottolinea Deutsche Bank in relazione all'inchiesta della procura di Trani.
"Riteniamo l'indagine priva di fondamento e siamo fiduciosi di avere agito correttamente". E' quanto sostiene Deutsche Bank precisando che: "l'Italia è un'economia di primo piano in Europa e un mercato molto importante per noi. Continueremo certamente a collaborare con le autorità in ogni fase di questa vicenda".
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