(ANSA) - BARI, 4 GIU - Contro "la strage delle donne uccise e straziate dagli uomini che amano, non abbiamo alternativa al sovrumano sforzo di ribellarci alla nostra stessa natura, cominciando a riconoscere il male che è in noi". Ne è convinto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che in un lungo post su Facebook affronta il tema del femminicidio.
Per "cambiare", per "vivere con loro l'amore, l'amicizia e la convivenza come un dono tenerissimo e sensuale e non come un diritto reale", Emiliano ritiene si debba "cominciare a dirci senza paura la verità: sarà così più facile - rileva - il cammino che ci renderà finalmente esseri umani distinti dalle bestie". Emiliano prosegue evidenziando che "la strage delle donne uccise e straziate dagli uomini che amano o che hanno amato, o dai quali vengono perversamente desiderate, continua inesorabile nel silenzio colpevole di tutti noi che apparteniamo al genere maschile. Ci sentiamo estranei agli assassini e invece apparteniamo allo stesso genere e alla stessa cultura che da millenni sparge il sangue delle nostre donne, in particolare di quelle che non si sottomettono al nostro dominio". "La relazione d'amore e la famiglia sono il posto più pericoloso per una donna o per una bambina", aggiunge Emiliano, secondo il quale "ci lamentiamo solo quando vittime sono le nostre figlie o mogli o nipotine". "Perché - conclude - comprendiamo l'orrore di cui siamo protagonisti solo quando altri uomini violano quello che consideriamo di nostra proprietà". (ANSA).
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