(ANSA) - BARI, 7 GEN - Sulla vicenda Trivelle i ministri Di
Maio e Costa hanno "affermato che, una volta intervenuta la Via
favorevole, l'autorizzazione sarebbe un 'atto dovuto' e il
dirigente, a meno di non compiere un reato, non avrebbe potuto
negarla. I ministri, trincerandosi dietro una assurda e
inesistente ipotesi di reato, hanno omesso di considerare che,
in sede di autotutela, l'amministrazione statale avrebbe potuto
disporre il riesame Via".
"Del resto, lo stesso ministro Di Maio, riferendosi alla
vicenda Trivelle e al lavoro della Commissione VIA, nominata dal
precedente Governo, ha dichiarato - aggiunge - che Costa, appena
insediato, ha deciso 'di sciogliere quella commissione che aveva
dato l'ok a questa porcata'. "Ora - rileva - non solo hanno una
nuova Commissione, ma hanno anche il tempo per esercitare
l'autotutela. Invece, in modo ipocrita e strumentale, si
limitano ad auspicare il blocco delle autorizzazioni da parte
del giudice".
Trivelle: Emiliano, governo può fermarle
Regione Puglia impugnerà le autorizzazioni