(ANSA) - LECCE, 8 APR - "Lavorare con i giovani registi mi è
sempre piaciuto, tanto più perché poi alcuni da emergenti sono
diventati grandi registi, come Bernardo Bertolucci, che ho fatto
esordire, o Francesca Archibugi". Così Stefania Sandrelli che -
madrina al Festival del Cinema Europeo e premiata con l'Ulivo
d'oro alla kermesse diretta da Alberto La Monica - arriva a
Lecce reduce dal set di Napoli dov'è protagonista di un'opera
prima.
Oltre 130 film e tanti premi, il segreto di questa carriera è
"l'entusiasmo e la passione che metto in un lavoro che amo
profondamente - sottolinea - anche se devo dire che non è facile
in Italia lavorare per una donna della mia età". Le resta il
rammarico per due film che avrebbe voluto interpretare: Il
Giardino dei Finzi Contini con il ruolo 'rubatole' all'ultimo da
Dominque Sanda ("quando me lo disse Dominque, mi venne un
coccolone") e La ragazza di Bube, di Comencini.
Una riflessione anche sul movimento di denuncia #MeToo: "In
passato c'è stata una verità sottaciuta anche per colpa di noi
donne - afferma - per le nostre paure, compresa quella di
essere condannate dalla vita stessa. Però bisogna andarci
piano". (ANSA).
Sandrelli premiata con l'Ulivo d'Oro
Reduce da set Napoli, 'amo lavorare con i giovani registi'