Difesa dei territori e tutela dei diritti universali. Nel primo maggio di Taranto la musica, come ogni anno, sarà un megafono per la condivisione di idee.
Tra i movimenti in lotta per l'ambiente, torneranno sul palco del Parco Archeologico delle Mura Greche per questa sesta edizione i No Tav e i No Tap, quest'ultimi accompagnati dal sindaco di Melendugno, Marco Potì. Presenti anche 'Bagnoli libera' e, in collegamento Skype, i ragazzi di 'Stop biocidio' che si battono contro la devastazione ambientale nella 'terra dei fuochi', e che hanno organizzato un primo maggio anche a Napoli. Il programma del concerto a Taranto è stato presentato questa mattina dai direttori artistici Michele Riondino, Antonio Diodato e Roy Paci, dalla presidente del Comitato, Simona Fersini, e dalla giornalista Valentina Perrini che presenterà l'evento con Valentina Correani e Andrea Rivera. Il primo maggio si parlerà chiaramente anche di Taranto e della vicenda dell'ex Ilva, con la presentazione della manifestazione organizzata da cittadini e associazioni che chiedono la chiusura della fabbrica e la riconversione economica del territorio, che si terrà il 4 maggio prossimo. Sul palco del Parco Archeologico delle Mura Greche si esibiranno, tra gli altri, Max Gazzè, Elio, Malika Ayane, Vinicio Capossela (accompagnato da una special band capeggiata da Roy Paci, Daniele Sepe e Alessandro Stefania, e gli "Oesais", ovvero Tata (Emilio Solfrizzi e Antonio Stornaiolo), con la parodia dei grandi successi degli Oasis, rigorosamente in dialetto. È prevista anche la partecipazione di Ilaria Cucchi, in collegamento Skype, che racconterà i difficili anni spesi a difendere la memoria del fratello Stefano. Da Buenos Aires, invece, il video messaggio delle madri di Plaza de Mayo, le donne coraggiose che da 40 anni chiedono verità e giustizia per i loro figli scomparsi, i cosiddetti 'desaparecidos'. Con il concertone si collegherà anche Mimmo Lucano, sindaco sospeso di Riace, diventato un simbolo dell'accoglienza dei migranti. E ancora, dalla Sicilia arriverà il video messaggio di Pietro Marrone, il pescatore-comandante della nave Mare Jonio della Ong Mediterranea, che, disobbedendo all'alt della Guardia di Finanza, ha soccorso e salvato 49 migranti in acque libiche ed è ora indagato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.