(ANSA) - SAN MARCO IN LAMIS (FOGGIA), 9 AGO - "Non bisogna più aver paura. Io non smetterò mai di ricordare che qui a terra la mattina del 9 agosto 2017 invece di Luigi e Aurelio poteva esserci chiunque.
In questi due anni ho sentito dire più volte: lo Stato c'è. Ma vorremmo sentire dire: lo Stato ci sarà sempre". Poi ha chiesto scusa, alle forze di polizia, "da parte di tutti i cittadini che non riescono a trovare ancora il coraggio di denunciare".
Dopo la vedova di Luigi Luciani si esprime anche la vedova del fratello Aurelio, Marianna, affidando a una lettera il ricordo del marito:"Due anni fa - scrive - in casa nostra regnava la gioia. Io e mio marito facevamo sogni. Ora quei sogni, tutti quei progetti sono stata costretta a metterli in un cassetto". E aggiunge: "Non voglio abbassare la testa. Questa terra meravigliosa è nostra e non dei criminali. Mio marito continua a vivere nei piccoli gesti dei miei figli: Antonio fa il presepe così come lo faceva il padre, Michele gli somiglia in ogni suo gesto ed infine Angela, la meno fortunata - conclude - perché non lo ha mai conosciuto". (ANSA).
Vedova S.Marco Lamis, basta nascondersi
'Ognuno di noi è potenzialmente in pericolo'