(ANSA) - BARI, 23 SET - "Noi sostituiremo tutti gli imprenditori che non hanno avuto desiderio o coraggio sufficiente di costituirsi parte civile e faremo questo processo come se presentassimo ciascuno di loro, con tutta l'energia e tutta la determinazione necessaria all'accertamento della verità". Così il governatore Michele Emiliano entrando nell'aula bunker di Bitonto (Bari) per chiedere, tramite l'avvocato Michele Laforgia, la costituzione parte civile della Regione Puglia nel processo sul racket delle estorsioni a Foggia. Il pm della Dda di Bari Federico Perrone Capano ha proposto il rinvio a giudizio di 29 persone, 26 delle quali hanno chiesto il rito abbreviato già nella prima udienza, quando si è costituito parte civile il Comune di Foggia. "La Regione si costituirà parte civile, non sarà una costituzione formale - ha detto Emiliano - sarà una costituzione che ci impegnerà nell'istruttoria dibattimentale come se tutti gli imprenditori parti offese fossero costituiti". "Se possibile - ha aggiunto - comparirò a tutte le udienze più rilevanti e noi saremo in ogni caso al fianco di tutte le parti offese che, anche se non costituite, hanno comunque bisogno di sostegno perché dovranno comunque testimoniare in questo processo, dovranno comunque partecipare al dibattimento, se dibattimento mi sarà". "Tutto questo significa che la Regione Puglia sta chiaramente dalla parte della legge, della giustizia, contro le associazioni mafiose e soprattutto dalla parte di Foggia - ha concluso - perché Foggia viene ancora oggi purtroppo massacrata da questa gente che evidentemente riesce, non si sa come, a frenare persino lo sviluppo economico, frenando l'entusiasmo, la passione e qualche volta anche il patrimonio di chi invece dovrebbe lavorare per creare posti di lavoro, per investire, per creare ottimismo".
"La costituzione di parte civile della Regione Puglia è stata ammessa", ha poi detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, lasciando il Tribunale di Bitonto dopo l'udienza sul racket delle estorsioni della mafia foggiana. "Noi saremo presenti e ci auguriamo che in futuro ci sia una maggiore collaborazione da parte delle persone offese con gli inquirenti". "Il processo - ha concluso il presidente - è un momento nel quale una intera comunità, seguendo il pubblico dibattimento e il rapporto tra l'accusa e la difesa, accerta anche la verità che è necessaria per costruire il futuro di ogni gruppo sociale".
Oltre alla Regione Puglia e al Comune di Foggia, nel processo si è costituita parte civile anche la Fondazione Antiracket Puglia.