(ANSA) - BARI, 3 DIC - Dai mendicanti loro connazionali, i
mafiosi nigeriani arrestati oggi dalla Polizia di Bari,
pretendevano il 'pizzo' per l'occupazione delle postazioni
davanti ai supermercati di Bari e provincia con canoni mensili o
ricariche telefoniche. È una delle attività illecite documentate
nell'inchiesta della Dda di Bari che ha portato all'arresto di
32 cittadini nigeriani, appartenenti a due distinte gang
cultiste, "propaggini - hanno spiegato gli inquirenti della Dda
- delle storiche confraternite nigeriane nate negli anni '70 in
ambienti universitari".
Sono stati accertati - è stato detto dagli inquirenti - "casi
di inaudita violenza nei confronti di coloro che non accettavano
di aderire alle confraternite o che non ne rispettavano le
regole. Le vittime hanno raccontato agli investigatori di veri e
propri pestaggi, frustate, pugni, calci e bastonate con
l'utilizzo di spranghe, mazze e cocci di bottiglia".
Dall'inchiesta è emersa anche la convivenza pacifica, senza
collaborazioni criminali, con i clan mafiosi baresi. "I due
gruppi nigeriani - dice la Dda - hanno dimostrato di possedere
una struttura rudimentale quanto ai mezzi adoperati, ma
solidissima dal punto di vista della ideologia, della
organizzazione e dei reati da perseguire, senza cercare in alcun
modo aderenze con le mafie locali, dando prova, quanto allo
sfruttamento della prostituzione, di supremazia anche nei
confronti delle bande composte da albanesi e rumeni". (ANSA).