(ANSA) - FOGGIA, 30 NOV - La condanna all'ergastolo è stata
chiesta dal pubblico ministero della Dda di Bari Luciana
Silvestri nel processo a carico di Giovanni Caterino, 40 anni,
unico imputato della strage di mafia di San Marco in Lamis
(Foggia), quella in cui vennero uccisi il 9 agosto 2017 il boss
di Manfredonia Mario Luciano Romito, il cognato Matteo de Palma
e i fratelli Aurelio e Luigi Luciani uccisi perché testimoni
involontari dell'agguato.
Caterino è ritenuto il basista del commando armato ovvero,
colui che ha pedinato sia nei giorni precedenti sia nel giorno
dell'agguato Mario Luciano Romito, 52 anni, esponete di spicco
dell'omonima famiglia scarcerato sei giorni prima della sua
uccisione e ritenuto il reale obiettivo dei killer.
Nella requisitoria durata più di due ore, il pubblico ministero
ha chiesto il carcere a vita per Caterino che è detenuto dal 16
ottobre 2018 e che si dichiara innocente. Il pm ha ricostruito
l'intera vicenda e l'inchiesta: intercettazioni ambientali,
tabulati telefonici e analisi gps su Fiat Grande Punto che
l'imputato avrebbe utilizzato per pedinare Romito. Poi l'agguato
a cui lo stesso Caterino sfuggì il 18 febbraio 2018 a
Manfredonia voluto dai clan Romito e Moretti della società
foggiana per vendicare un altro l'omicidio,quello di Mario
Luciano. Dopo la requisitoria i legali di parte civile hanno
depositato la memoria difensiva chiedendo la condanna e la
richiesta di risarcimento.E' attualmente in corso l'arringa
della difesa. Il processo a causa dell'emergenza Covid si svolge
a porte chiuse con la sola presenza delle parti processuali.
(ANSA).
Mafia: strage Gargano; pm chiede ergastolo per basista
Nel 2017 vennero uccise 4 persone, due perchè testimoni casuali