La Guardia di Finanza sta notificando un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di sei persone, tra le quali tre avvocati e una dipendente del Tribunale di Bari, e una misura interdittiva, nell'ambito di una indagine su presunte truffe alla Regione Puglia. E' in corso anche il sequestro preventivo di beni per oltre 22,3 milioni di euro, corrispondente al valore delle truffe.
Agli arresti domiciliari sono finiti l'avvocato Michele Primavera e il figlio Enrico Domenico, gli avvocati Oronzo Panebianco e Assunta Iorio. Arrestati anche Oronzo Pedico, presidente della sede provinciale di Asso-Consum di Barletta e Giuliana Tarantini, dipendente pubblico in servizio presso l'esecuzione mobiliare del Tribunale di Bari. Il gip Giovanni Abbattista ha disposto l'interdizione per sei mesi nei confronti di un'altra avvocatessa, Francesca Fiore. Agli indagati, complessivamente 21, il procuratore facente funzione Roberto Rossi e il sostituto Francesco Bretone contestano, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, corruzione in atti giudiziari, interruzione di pubblico servizio, truffa ai danni dello Stato, truffa aggravata ai danni della Regione, diverse condotte di falso relative ad autenticazione di firme, firme false di persone decedute, falsi domicili, riciclaggio e autoriciclaggio. L'inchiesta, denominata "Leguleio", nasce da una denuncia presentata nel maggio 2018 dal presidente della Regione, Michele Emiliano. Agli atti ci sono intercettazioni telefoniche e ambientali, verbali di persone informate sui fatti, documenti acquisiti negli studi legali, a casa degli indagati e in Tribunale.