(ANSA) - BARI, 21 MAR - "Non abbiate nessun timore. Io ho
vissuto una vita stupenda e meravigliosa".
Racconta "l'esperienza unica di vivere 7 giorni di piena
coscienza e lucidità, dove il corpo non esiste più, solo dolore,
aghi, assenza di ossigeno interno, fili e macchinari attaccati
dappertutto e l'anima da sola che deve reggere tutto, sapendo
che puoi morire sempre. Ho visto i medici, gli infermieri e i
sanitari della rianimazione: uomini e donne eccezionali che
salvano ogni giorno vite e si buttano a capofitto su tutti".
"Ancora adesso - scrive - li ricordo nel gesto tipico di star
chinati sui pazienti di qualsiasi età, anche per ore, a fare
quello che serve in quel momento, su pazienti incoscienti che
non lo sapranno mai che in quelle ore sono stati salvati perché
quel medico o infermiere ha fatto la cosa giusta al momento
giusto. Li ho visti fare turni umanamente impossibili, ogni
paziente lo salvano anche 10 volte al giorno".
Medici e infermieri "a pezzi. Non riesco a capire - scrive
ancora - come possano resistere. Solo io, solo in 7 giorni, ho
ricevuto oltre mille gesti di affetto. Mi tagliavano a
pezzettini il cibo per farmi deglutire senza strozzarmi. Mi
coprivano, mi accarezzavano e basta, quando sapevano che stavo
proprio stremato. Mi facevano vedere la foto dei miei e dicevano
'dai che ce la fai a tornare da loro'".
Nel reparto di rianimazione del Policlinico "ogni giorno
muore qualcuno - evidenzia l'avvocato - ma vi dico che muore con
dignità da uomo e donna, solo grazie a loro. Quando me ne sono
andato, i presenti hanno fatto capannello e mi davano il 5
mentre ero sulla barella e ovviamente piangevo". (ANSA).
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