Puglia

Covid:trasferito da Rianimazione racconta,'medici salvatori'

Paziente ricoverato a Bari, 'fanno onore al genere umano'

Redazione Ansa

(ANSA) - BARI, 21 MAR - "Non abbiate nessun timore. Io ho vissuto una vita stupenda e meravigliosa". E' l'ultimo sms mandato alla sua famiglia dal Policlinico di Bari, prima di finire in rianimazione per sette giorni, da Antonio Pinto, avvocato barese che in un lungo post su Facebook racconta il suo "Covid grave, la rianimazione e il secondo tempo di vita che mi è stato donato". Lo scrive adesso che "il peggio è ampiamente alle spalle" e che dal reparto di Rianimazione è stato trasferito in un normale reparto di degenza Covid, dedicando questo suo racconto ai medici e agli infermieri che lo hanno salvato, "uomini e donne che fanno onore al genere umano".
    Racconta "l'esperienza unica di vivere 7 giorni di piena coscienza e lucidità, dove il corpo non esiste più, solo dolore, aghi, assenza di ossigeno interno, fili e macchinari attaccati dappertutto e l'anima da sola che deve reggere tutto, sapendo che puoi morire sempre. Ho visto i medici, gli infermieri e i sanitari della rianimazione: uomini e donne eccezionali che salvano ogni giorno vite e si buttano a capofitto su tutti".
    "Ancora adesso - scrive - li ricordo nel gesto tipico di star chinati sui pazienti di qualsiasi età, anche per ore, a fare quello che serve in quel momento, su pazienti incoscienti che non lo sapranno mai che in quelle ore sono stati salvati perché quel medico o infermiere ha fatto la cosa giusta al momento giusto. Li ho visti fare turni umanamente impossibili, ogni paziente lo salvano anche 10 volte al giorno".
    Medici e infermieri "a pezzi. Non riesco a capire - scrive ancora - come possano resistere. Solo io, solo in 7 giorni, ho ricevuto oltre mille gesti di affetto. Mi tagliavano a pezzettini il cibo per farmi deglutire senza strozzarmi. Mi coprivano, mi accarezzavano e basta, quando sapevano che stavo proprio stremato. Mi facevano vedere la foto dei miei e dicevano 'dai che ce la fai a tornare da loro'".
    Nel reparto di rianimazione del Policlinico "ogni giorno muore qualcuno - evidenzia l'avvocato - ma vi dico che muore con dignità da uomo e donna, solo grazie a loro. Quando me ne sono andato, i presenti hanno fatto capannello e mi davano il 5 mentre ero sulla barella e ovviamente piangevo". (ANSA).
   

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