(ANSA) - TARANTO, 03 MAG - Peacelink ha inviato alla
Commissione europea una lettera, accompagnata da una relazione
con 12 allegati tecnico-giuridici, per un totale di 25 pagine
che documentano le criticità dello stabilimento siderurgico ex
Ilva e la situazione sanitaria a Taranto. L'associazione chiede
alla Commissione di avviare la procedura di deferimento
dell'Italia alla Corte di Giustizia dell'Unione europea per la
violazione della Direttiva 75/2010/EU sulle emissioni
industriali, andando avanti con la procedura di infrazione
aperta nel 2013.
Tra le criticità evidenziate, Peacelink fa rilevare che i
dati dell'Agenzia regionale per l'ambiente (Arpa) dimostrano che
la copertura dei parchi minerali (ultimata nel 2019) non ha
fatto diminuire le polveri sottili a Taranto, che provengono
dalla combustione negli impianti dell'area ghisa, e sono
aumentati sensibilmente i livelli di benzene (C6H6).
Il 16 ottobre del 2014 la Commissione europea "ha inviato
all'Italia - spiega il presidente di Peacelink Alessandro
Marescotti - il parere motivato (art. 258 del TFUE) che viene
indirizzato a un paese della UE che è venuto meno ai propri
obblighi di fronte al diritto europeo". La Commissione Europea,
aggiunge l'ambientalista, "ha quindi richiamato l'Italia al
rispetto della direttiva sull'Autorizzazione integrata
ambientale (Aia) ma, per tutta risposta, l'Italia" ha approvato
"proroghe pretestuose e inaccettabili" che "hanno avuto come
effetto quello di spostare il termine dell'attuazione delle
prescrizioni" che "oggi si apprestano a prorogare oltre il
2023". (ANSA).
Ex Ilva: Peacelink, Italia viola direttiva emissioni dell'Ue
Chiesto a Commissione il deferimento a Corte di Giustizia