(ANSA) - MESAGNE, 13 LUG - Un vero e proprio orto a chilometro zero affidato alle cure di un esperto agricoltore, realizzato all'interno di un antico insediamento messapico, i cui proventi sostengono i costi degli scavi che stanno riportando alla luce un patrimonio archeologico di grandissimo interesse: Muro Tenente, tra Mesagne e Latiano (Brindisi), si è così trasformato in un Parco Archeologico Multifunzionale in cui i costi dell'attività di ricerca e di promozione sono sostenuti anche dalla produzione agricola cui è stata riservata una parte dei terreni. Vengono coltivati e poi venduti zucche, meloni, cetrioli, ma anche pomodori, melanzane, fave, fagiolini, insalata e cicorie.
Si tratta del progetto "Appia in Tabula", coordinato dall'archeologo Christian Napolitano, ispirato alla concezione di crescita auspicata dall'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell'Onu, e che punta a creare tra i produttori agricoli del parco e i consumatori un vero e proprio patto etico finalizzato a sostenere il Parco dei Messapi di Muro Tenente in tutte le sue attività, dalle campagne di scavo, alla gestione e alla valorizzazione.
Gli ortaggi, coltivati nel rispetto del codice dei Beni Culturali e della biodiversità del suolo, vengono posti in vendita nel mercatino "Hortus", aperto nel parco ogni giovedì dalle 8 alle 11. I prodotti agricoli possono essere acquistati anche su prenotazione e durante le iniziative culturali del cartellone estivo. Una parte dei raccolti viene poi destinata settimanalmente in beneficenza. In particolare, gli ortaggi vengono consegnati alla Caritas che li utilizza nelle mense per le persone e le famiglie in difficoltà. Il progetto è stato realizzato grazie al contributo della Regione Puglia - Programma Straordinario 2020 in materia di cultura e spettacolo. (ANSA).
Un orto nel Parco Messapico per pagare gli scavi
Nel Brindisino la vendita prodotti km O sostiene l'archeologia