(ANSA) - BARI, 14 SET - Per vincere le Olimpiadi serve una
grande preparazione atletica ma soprattutto occorrono tanto
coraggio e tanta determinazione. Lo spiega chiaramente, in una
lettera affidata alla pagina Facebook di 'Inchiostro di Puglia',
la 26enne nuotatrice pugliese Vittoria Bianco, di Putignano
(Bari) che il 29 agosto ha conquistato l'Oro nella staffetta
femminile 4x100 stile libero, ai giochi Paralimpici di Tokyo,
con la squadra delle 'azzurre'.
Vittoria racconta la sua lotta contro il cancro che nel 2016
le ha tolto "un pezzo" del proprio corpo, la gamba destra,
"amputata" per le complicanze "dovute a cinque interventi
chirurgici". Un duro colpo al quale Vittoria reagisce con
fermezza e un pizzico di ironia: "Sono tutta d'un pezzo quando
si tratta di dare il massimo".
"A 6 anni - scrive - ho imparato a nuotare, a 10 sono entrata
a far parte di una squadra agonistica e di lì il nuoto non mi ha
mai più abbandonata. Ma come in ogni fiaba, la vita riserva
anche momenti bui e dolore". Nel 2015, quello "che secondo i
medici era 'nulla di grave' inizia a tormentare e stravolgere la
mia vita". Vittoria ricorda quando sentì pronunciare la parola
"che nessuno voleva mai sentirsi dire: 'cancro'". Il suo
ginocchio "era diventato grande quanto un pallone" che "per
quanto mi è stato attaccato mi faceva perfino tenerezza, tanto
da battezzarlo scherzosamente 'Nemo', come il pesciolino del
film d'animazione, a cui si somigliava tanto. Ricordo mia
sorella Carmen che per sdrammatizzare mi imitava mettendo il
peluche di 'Nemo' infilato nella gamba del pantalone".
Vittoria arrivò "a pesare 35 chili: ero pelle ed ossa". Del
giorno dell'amputazione non ricorda "moltissimo" ma suo padre,
"ex atleta mezzofondista Fidal poi deviato alle gare di ballo
liscio", le racconta "che appena sveglia in sala operatoria,
ancora attaccata a tubi e tubicini", la prima cosa che gli disse
fu: "Papà stai tranquillo, vado a Tokyo!'".
Vittoria si era preparata "psicologicamente per l'operazione
facendo una ricerca sugli atleti Paralimpici" per dare forma al
suo "progetto". Poi, "il 10 luglio 2021, a Napoli la
convocazione ufficiale alla Paralimpiade: un'emozione immensa,
indescrivibile - ricorda - come quella vissuta qualche giorno fa
a Tokyo". "Con queste parole - conclude Vittoria - voglio
augurare a tutti di realizzare i propri sogni. Perché la vita è
fatta di sfide da superare e sogni da realizzare". (ANSA).
Paralimpiadi:Bianco,cancro mi ha tolto gamba ma non coraggio
Nuotatrice Oro in staffetta 4x100 stile, 'seguite sogni sempre'