(ANSA) - LECCE, 01 FEB - "Un narcisista maligno, affetto da
una psicosi delirante ma di una lucidità spaventosa, in grado di
mantenere sempre il contatto con la realtà , prima, durante e
dopo aver ucciso": è uno dei passaggi della consulenza della
criminologa Roberta Bruzzone che è stata ascoltata oggi in aula,
dinanzi alla Corte d'Assise a Lecce, nel processo a carico di
Antonio De Marco, lo studente di scienze infermieristiche
imputato reo confesso del duplice omicidio dell'arbitro leccese
Daniele De Santis e della sua fidanzata Eleonora Manta, compiuto
nella loro casa di Lecce il 21 settembre del 2020.
La consulente è stata nominata dal padre di Eleonora.
"Una personalità pervasa da un Io grandioso - ha quindi
proseguito Bruzzone - che se non fosse stato arrestato avrebbe
continuato ad uccidere ancora, incapace di provare pentimento e
di chiedere scusa ma spaventosamente lucido tanto da organizzare
la sera stessa del duplice omicidio addirittura il suo futuro,
cercando su internet il miglior penitenziario italiano". Ancora
"capace di pianificare un preciso percorso omicidiario
derivante dalla rabbia e dall'invidia" ha rimarcato la
consulente, ammettendo di non aver visto mai nulla
di simile in 20 anni di carriera. Poi è stata la volta di
Rossana
Carpentieri, la mamma di Eleonora Manta. Poche parole struggenti
per definirsi "una donna che non esiste più, alla ricerca di un
perché".
"Ero una insegnante - ha raccontato - ero molto attiva,
determinata. Oggi sono devastata da mille paure, temo il buio e
le persone". Si ritornerà in aula il prossimo 15 marzo per la
chiusura della fase dibattimentale. (ANSA).
Fidanzati uccisi: criminologa, De Marco narcisista maligno
In udienza processo anche mamma Eleonora: 'Non esisto più'