(ANSA) - BARI, 03 FEB - La società Remote Servise Holding (RSH), ex BRSI, che si occupa di assistenza informatica, ha comunicato il licenziamento collettivo di tutti i 78 lavoratori della sede di Bitritto (Bari), dopo il provvedimento del giudice del lavoro che nei giorni scorsi ha bloccato i trasferimenti alla sede siciliana di Misterbianco (Catania). Nella lettera di licenziamento, trasmessa ieri sera ai sindacati, la società motiva la decisione con la "chiusura del sito produttivo e impossibilità al mantenimento dei lavoratori con conseguente riduzione di personale". I sindacati annunciano protesta. La Uilm Bari parla di "una grande truffa sia nei confronti dei lavoratori che dello Stato". La Cgil Bari ha convocato per questa mattina, alle 12, un coordinamento straordinario e urgente di tutte le categorie dell'industria (Fiom, Fillea, Filctem, Flai, Slc) "per condividere misure necessarie da mettere in campo". (ANSA).
RETTIFICA
Riceviamo dalla RSH e pubblichiamo: "In primis, giova rappresentare l’inesatta indicazione della società BRSI nel titolo dell’articolo, considerato che trattasi di diverso soggetto rispetto alla scrivente società. Ed ancora, giova precisare che nessuna lettera di licenziamento è stata trasmessa ai nr. 78 lavoratori interessati, contrariamente al “… ha comunicato il licenziamento collettivo di tutti i 78 lavoratori della sede di Bitritto (Bari) …” riportato erroneamente nel corpo dell’articolo.
Invero, l’azienda, alla luce delle considerazioni espresse puntualmente nella nota ex artt. 4 e 24 della L. 223/91 trasmessa a tutte le parti interessate, tra cui le organizzazioni sindacali, ha dato avvio alla procedura di licenziamento collettivo, che prevederà, per un massimo di 75 giorni liberi di durata – secondo norma –, due diverse fasi: sindacale e, eventualmente, amministrativa. Ed ancora, con riferimento al commento sindacale in merito alla ricezione della suddetta nota di apertura della procedura di licenziamento collettivo, la scrivente intende prendere le distanze, poiché trattasi di mere illazioni, prive di supporto fattuale e normativo. Quanto sopra per dovere di cronaca e rettifica di quanto emerso dalla lettura dell’articolo di cui in oggetto".
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