Puglia

Barista ucciso a Barletta: vescovo, città pianga e si svegli

'Restiamo uniti e vicini alla moglie e alle figlie di Giuseppe'

Redazione Ansa

(ANSA) - BARI, 19 APR - "Di fronte alla morte di Giuseppe, come già dicevo a novembre scorso al funerale di Claudio Lasala, è necessario anzitutto che Barletta pianga. Il pianto aiuti questa città a mettere da parte distrazioni e banalità, a essere madre che partorisce, che dona vita". Lo ha detto il vescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, Leonardo D'Ascenzo, nell'omelia per i funerali del barista 43enne di Barletta, Giuseppe Tupputi, ucciso con tre colpi di pistola l'11 aprile scorso, mentre era al lavoro nel suo bar.
    "Di fronte a queste morti - ha proseguito il vescovo - è necessario che Barletta si svegli per davvero e queste lacrime di dolore si trasformino nella forza necessaria per metterci insieme, fare rete, aprire gli occhi. Non vogliamo più che simili tragedie accadano e vogliamo fare di tutto perché non accadano più". L'esortazione è a "respingere con decisione ogni forma di male e di violenza" restando uniti. "Non ci sono soluzioni che magicamente, dalla sera alla mattina, ribaltino una situazione sociale segnata da fragilità, carenze, mancanze - spiega - siamo tutti convinti che dobbiamo investire in educazione e formazione al fine di promuovere e sostenere il rispetto reciproco e la convivenza pacifica e solidale".
    Poi, il pensiero del vescovo va alla moglie della vittima, Giusy, e alle figlie, di otto e cinque mesi. "Facciamo sentire, ciascuno come può, la nostra vicinanza affettuosa, discreta e concreta", augurando consolazione e speranza alla vedova e alle bambine. Il vescovo parla di "delusione, rabbia, sfiducia, impotenza insieme a sofferenza e dolore", dopo quanto accaduto.
    "Non possiamo, però, e non dobbiamo arrenderci - sottolinea - proseguiamo nell'affermare la cultura della vita, della legalità, della dignità della persona umana". All'esterno della chiesa sono stati fatti volare dei palloncini bianchi e uno rosso. (ANSA).
   

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