(ANSA) - BARI, 19 APR - "Di fronte alla morte di Giuseppe,
come già dicevo a novembre scorso al funerale di Claudio Lasala,
è necessario anzitutto che Barletta pianga. Il pianto aiuti
questa città a mettere da parte distrazioni e banalità, a essere
madre che partorisce, che dona vita".
"Di fronte a queste morti - ha proseguito il vescovo - è
necessario che Barletta si svegli per davvero e queste lacrime
di dolore si trasformino nella forza necessaria per metterci
insieme, fare rete, aprire gli occhi. Non vogliamo più che
simili tragedie accadano e vogliamo fare di tutto perché non
accadano più". L'esortazione è a "respingere con decisione ogni
forma di male e di violenza" restando uniti. "Non ci sono
soluzioni che magicamente, dalla sera alla mattina, ribaltino
una situazione sociale segnata da fragilità, carenze, mancanze -
spiega - siamo tutti convinti che dobbiamo investire in
educazione e formazione al fine di promuovere e sostenere il
rispetto reciproco e la convivenza pacifica e solidale".
Poi, il pensiero del vescovo va alla moglie della vittima,
Giusy, e alle figlie, di otto e cinque mesi. "Facciamo sentire,
ciascuno come può, la nostra vicinanza affettuosa, discreta e
concreta", augurando consolazione e speranza alla vedova e alle
bambine. Il vescovo parla di "delusione, rabbia, sfiducia,
impotenza insieme a sofferenza e dolore", dopo quanto accaduto.
"Non possiamo, però, e non dobbiamo arrenderci - sottolinea -
proseguiamo nell'affermare la cultura della vita, della
legalità, della dignità della persona umana". All'esterno della
chiesa sono stati fatti volare dei palloncini bianchi e uno
rosso. (ANSA).
Barista ucciso a Barletta: vescovo, città pianga e si svegli
'Restiamo uniti e vicini alla moglie e alle figlie di Giuseppe'