(ANSA) - BARI, 30 GIU - "Guarda che hanno tutto per pagarsi
tutto da sole queste qua eh", "sono foraggiatissime". Sono le
parole di Silvio Berlusconi, il 17 ottobre 2008, all'epoca
presidente del Consiglio dei Ministri, intercettate in una
telefonata con l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini. Questa
e altre conversazioni sono entrate nel processo in corso a Bari
che vede imputato il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi
per induzione a mentire. L'accusa per Berlusconi è di aver
pagato le bugie dette dall'imprenditore barese Gianpaolo
Tarantini ai pm baresi che indagavano sulle escort portate tra
il 2008 e il 2009 nelle residenze dell'allora premier. Le
conversazioni lette oggi in aula riguardano da un lato la
"retribuzione data alle ragazze che venivano accompagnate nelle
residenze di Berlusconi per partecipare a cene galanti ed
eventualmente fermarsi nel dopocena", ha spiegato l'ufficiale
della guardia di finanza che ha fatto le indagini e che è stato
sentito oggi come testimone, ricordando che "Tarantini ha sempre
riferito che Berlusconi non sapeva che le ragazze venivano
retribuite". Dall'altro lato quelle telefonate riguardano i
vantaggi dati o promessi a Tarantini grazie ai contatti,
ottenuti tramite Berlusconi, con l'allora capo della Protezione
civile Guido Bertolaso e poi sulla galassia Finmeccanica
attraverso l'allora presidente Pier Francesco Guarguaglini. Con
riferimento alle intercettazioni nelle quali si parla delle
"retribuzioni alle donne, non solo denaro ma anche promesse di
lavoro" ha spiegato il teste in aula, ne è stata letta una sulla
proposta di Berlusconi riferita a Tarantini, di invitare alla
cena del 23 settembre 2008 a Palazzo Grazioli anche Carlo
Rossella, all'epoca presidente di Medusa e Fabrizio Del Noce, ex
direttore di Raiuno e responsabile di tutta la fiction Rai. "Che
cosa dici - diceva Berlusconi nella conversazione - se chiamiamo
anche Rossella e Del Noce, così le ragazze sentono che c'è
qualcuno che ha il potere di farle lavorare". (ANSA).
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