(ANSA) - BARI, 14 LUG - Dallo "shock culturale" quando
incontrò per la prima volta David Bowie, alla fine degli anni
Sessanta, "pantaloni rossi, lunghi capelli biondi e ricci,
scarpe con i tacchi", alle lacrime del 'Duca bianco' quando, nel
1972, finì di incidere 'Five Years', "da solo al buio nello
studio di registrazione", mentre i componenti della sua band lo
osservavano dietro una vetrata. E' un racconto di aneddoti e
rivelazioni quello che Woody Woodmansey, ex batterista di Bowie,
ha fatto ieri sera dal palco del teatro Kursaal Santalucia di
Bari nell'ambito della tappa barese del Medimex 2022.
Nell'incontro, introdotto e accompagnato da Ernesto Assante e
Gino Castaldo, Woody Woodmansey ha ripercorso gli anni che
portarono ad alcuni degli album fondamentali della storia del
rock e della cultura giovanile degli anni Settanta, come
batterista al fianco di David Bowie in 'The Man Who Sold the
World' del 1970, 'Hunky Dory' del 1971, 'The Rise and Fall of
Ziggy Stardust and the Spiders from Mars' del 1972 e 'Aladdin
Sane' del 1973 e nei tour degli Spiders From Mars. Sul palco ha
intervallato gli aneddoti sul look di Bowie al commento dei
video delle canzoni più famose che scorrevano sullo schermo,
tenendo il tempo con le mani come se impugnasse le bacchette
della sua batteria. "In studio si lavorava molto di
improvvisazione, di alcune canzoni avevamo anche 9-10 versioni
diverse" ha raccontato, ricordando che "Bowie prendeva spunti
ovunque, tutto ciò che gli piaceva per lui era di ispirazione,
tessuti, oggetti, pezzi di altre canzoni. E' stato uno dei più
grandi autori anche perché non arrivava a creare tutta la
canzone ma lasciava alle persone la possibilità di crearsi la
loro storia". E poi il racconto di 'Five Years', le lacrime di
Bowie e l'intro di Woodmansey, a sorpresa riprodotto sul palco
del Kursaal di Bari. (ANSA).
Musica: il batterista di David Bowie si racconta al Medimex
Woody Woodmansey, 'le sue lacrime quando cantò Five Years'