(ANSA) - BARI, 12 AGO - "Il 60% delle imprese pugliesi non è
in regola". Lo sottolinea il segretario generale della Cgil
Puglia, Pino Gesmundo, commentando il report dell'Ispettorato
nazionale del lavoro che si riferisce ai controlli effettuati
nel 2021.
In Italia tra i lavoratori irregolari (quasi 60mila) quelli
completamente 'in nero' sono stati il 26%, "percentuale che se
si guarda alla Puglia - evidenzia Gesmundo - sale al 41% sul
totale irregolari".
In Puglia nel 2021, emerge dal report commentato dalla Cgil,
le ispezioni in materia di lavoro e salute e sicurezza sono
state 7.034: 3.157 nel terziario, 1.934 in edilizia, 1.288 in
agricoltura, 655 nell'industria. Le percentuali di irregolarità
vanno dal 66,28% dell'edilizia al 61,55% del terziario, quindi
il 60,09% dell'industria e il 48,5% dell'agricoltura.
"Più interessante la lettura dei dati attraverso i codici
Ateco. Ad esempio - afferma segretario Cgil Puglia - il settore
di attività relativo ad alloggi e ristorazione, per intenderci
quelli direttamente connessi al turismo in Puglia e che
lamentava mancanza di mano d'opera, ha registrato tassi di
irregolarità del 74%". "Viene il sospetto - conclude - che non
trovavano giovani da sfruttare, più che professionisti della
ristorazione o dell'accoglienza". Inoltre dei 4.915 lavoratori
cui si riferiscono nel complesso le violazioni accertate in
Puglia lo scorso anno, 2.005 erano impiegati completamente 'in
nero', oltre un terzo di questi in agricoltura. (ANSA).
Lavoro: Cgil, 60% imprese in Puglia non sono in regola
Nei settori connessi al turismo irregolarità al 74%