Puglia

Migrante morto in Cpr Brindisi: Anpi, chiudere strutture lager

Redazione Ansa

(ANSA) - BRINDISI, 19 DIC - "Non è la prima volta che a Restinco accadono tragedie provocate dalle assurde condizioni di vita di chi è rinchiuso in tali strutture, veri e propri lager".
    E' quanto afferma in una nota la sezione Anpi Brindisi dopo la notizia della morte di un migrante 40enne nel Cpr di Brindisi-Restinco a causa del fumo sprigionato da un incendio che sarebbe stato appiccato da un altro ospite della struttura per il rimpatrio. "Già il garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà, nel suo rapporto - prosegue l'Anpi - riscontra e segnala la fatiscenza delle strutture, la sistematica disapplicazione delle norme, l'assenza di protocolli tra enti gestori e Asl, il totale isolamento di tali strutture dal territorio, e l'assenza di qualsiasi attività dedicata agli 'ospiti'. E il Cpr di Restinco non è un'eccezione". "A Brindisi - conclude - l'Anpi, la Comunità africana, il Forum per cambiare l'ordine delle cose, la società civile sono scesi in piazza lo scorso anno assieme ad altre associazioni per denunciare questo stato di cose. Ribadiamo: i Cpr vanno chiusi subito. Va garantita la vita a tutti. Va restituita la dignità a tutti".
    (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it