(ANSA) - BARLETTA, 25 APR - La moto che diventa strumento di
cura per aiutare chi ha disturbi dello spettro autistico. La due
ruote per entrare in contatto con chi ha difficoltà a
relazionarsi agli altri. È l'obiettivo del progetto
"Mototerapia" ideato da Luca Nuzzo, psicomotricista dell'età
evolutiva che ha unito le sue due 'più grandi passioni: il
lavoro e la moto', spiega all'ANSA. Il progetto arriverà per la
prima volta in Puglia il prossimo primo maggio a Barletta dove
"presenteremo la terapia e faremo sensibilizzazione perché
sull'autismo la società pecca di informazione". "La mototerapia
nasce con l'obiettivo di inserirsi in un progetto riabilitativo
globale, che cura gli aspetti cognitivi, relazionali, emotivi e
di integrazione sociale - aggiunge Nuzzo - si rivolge a bambini
con disturbo dello spettro autistico e disturbi generalizzati
dello sviluppo, ai bimbi con ritardo mentale e ritardo
psicomotorio, disturbo dell'attenzione e dell'iperattività,
fobia specifica dei rumori, fobia sociale, disturbo della
condotta, disturbo oppositivo provocatorio, psicosi, sindrome di
Down, disturbi motori, disintegrativo dell'infanzia e della
relazione e della comunicazione". La moto diventa così un
"attivatore emozionale, sensoriale, motorio e cognitivo capace
di spingere il soggetto con disturbi della relazione a crearne
una", aggiunge. I risultati della terapia, che viene svolta
anche con moto elettriche, "riguardano il campo emotivo e
l'attenzione perché si lavora sull'approccio relazionale sin da
subito: i bambini vanno in moto con piloti assistenti di
psicomotricità che sono stati adeguatamente formati. Questo già
consente di abbattere la distanza che la persona autistica crea
con gli altri". Le sedute durano 45 minuti e sono gratuite.
(ANSA).
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