Puglia

Progetto Mare, riparte da Taranto studio centro velico Caprera

Salpa il catamarano One, monitorerà la salute del Mediterraneo

Redazione Ansa

(ANSA) - TARANTO, 28 APR - Il catamarano a vela One, un 45 piedi allestito come un vero e proprio laboratorio galleggiante, ripartirà domani da Taranto per la seconda edizione di M.A. R.E (Marine Adventure for Research & Education), il progetto di citizen science che mira a monitorare la salute del Mar Mediterraneo per promuovere la conoscenza e la protezione dell'ambiente marino, nato da un'idea del Centro Velico Caprera in collaborazione con la One Ocean Foundation. Il percorso del 2022 è stato dedicato allo studio del Mar Tirreno, mentre per il 2023 il monitoraggio riguarderà Mar Ionio, Adriatico ed Egeo con un percorso di 1.400 miglia che porterà il gruppo di ricercatori dalla base della Marina Militare di Taranto a Corfù circumnavigando tutto il Bacino adriatico. Nel corso di dieci settimane di navigazione un equipaggio di naturalisti e biologi raccoglierà campioni per analizzare la biodiversità marina e controllare l'inquinamento ambientale.
    I risultati della prima campagna e i particolari della seconda fase del progetto sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nel Castello Aragonese di Taranto, alla presenza, tra gli altri, di Paolo Bordogna, vice presidente della Fondazione CVC - Centro Velico Caprera, di Giulio Magni, direttore Operation di One Ocean Foundation, e dell'ammiraglio Flavio Biaggi, Comandante Marittimo Sud.
    Questo il percorso che seguirà il catamarano One: partenza da Taranto domani, Gallipoli 6 maggio, Bari 13 maggio, Pescara 20 maggio, Ancona 27 maggio, Venezia 3 giugno, Pola 10 giugno, Spalato 17 giugno, Dubrovnik 24 giugno, Durazzo 1 luglio e chiusura l'8 luglio a Corfù. Sono diversi gli obiettivi scientifici del progetto, a iniziare dalla raccolta di campioni di organismi zooplanctonici, bioindicatori naturali di inquinamento ambientale, per monitorare la presenza e la distribuzione di diversi contaminanti marini. Poi il monitoraggio della biodiversità marina, attraverso la raccolta delle tracce di DNA lasciate dagli organismi marini. (ANSA).
   

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