Puglia

Moria cozze a Taranto, comparto chiede stato calamità naturale

'Delle 15mila tonnellate prodotte il 50% è andato perso'

Redazione Ansa

(ANSA) - TARANTO, 01 AGO - "Al primo cittadino segnaliamo la necessità di procedere con la richiesta del riconoscimento dello stato di calamità naturale per il fenomeno della moria delle cozze". E' la richiesta avanzata da Agci Agrital Taranto, Unci Agroalimentare, Confcooperative Taranto-Federcoopesca, Legacoop agroalimentare Taranto/Dipartimento Pesca, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Pesca in merito alla crisi del comparto della mitilicoltura.
    "Delle 15mila tonnellate di mitili prodotte a Taranto quest'anno, il 50% - spiegano - è stato venduto; della parte restante sono andate perse, a causa ancora una volta del caldo record e delle alte temperature registrate in Mar Piccolo, settemila tonnellate che, tradotte in termini economici, corrispondono a oltre cinque milioni di euro". A contribuire "al problema - aggiungono associazioni e sindacati - anche il mancato utilizzo del primo seno del Mar Piccolo. La perdita del seme chiaramente andrà a pesare su quella che sarà la stagione 2024, quando probabilmente sarà sensibilmente ridotta la quantità di prodotto da commercializzare. Questa è la situazione con la quale devono fare i conti 30 aziende e circa 400 famiglie tarantine che vivono di mitilicoltura".
    Il prefetto Demetrio Martino ha convocato un tavolo di confronto per domani. Al sindaco Rinaldo Melucci è stata sollecitata "una urgente convocazione del tavolo della mitilicoltura, per affrontare certamente l' emergenza caldo, ma anche i problemi strutturali del settore, ancora irrisolti: bonifiche Mar Piccolo, piano delle coste, realizzazione punti di sbarco, regolamentazione delle concessioni".
    Le associazioni infine plaudono alla richiesta "dell'opposizione di una seduta monotematica della massima assise tarantina" e si appellano "al presidente della Regione Michele Emiliano e all'assessore regionale al ramo, Donato Pentassuglia, affinché si convochi un incontro per affrontare la drammatica situazione". (ANSA).
   

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