(ANSA) - BARI, 26 AGO - "Noi i disabili come te non li
prendiamo". E' la frase che il capitano di una barca che fa
escursioni con i turisti in Salento ha rivolto ad Anita Pallara,
34enne con l'atrofia muscolare spinale e presidente
dell'associazione 'Famiglie Sma'.
Anita racconta di essersi recata personalmente due giorni fa
al box informazioni per chiedere se la barca fosse accessibile
anche per la sua carrozzina elettrica non richiudibile e le è
stato assicurato di sì. Allora ha aspettato due suoi amici e ha
comprato i biglietti, non prima di avere ricevuto ulteriori
rassicurazioni via whatsapp "al numero che mi era stato
indicato". Ieri, però, l'amara sorpesa: "Quando siamo arrivati
ci siamo resi conto che la barca non era minimamente
accessibile. E il capitano mi ha detto no, noi i disabili così
non li carichiamo, senza neppure parlare con me che ero la
diretta interessata, e usando modalità veramente sgradevoli".
"Ti vanti di essere le Maldive del Salento - sottolinea Anita
- e non fai attenzione ai turisti, neanche nell'uso del
linguaggio. Dire 'disabili così' è veramente molto molto
discriminatorio, oltre che offensivo".
"Quello che mi sento di dire in generale al mondo del turismo
pugliese - spiega - è di stare molto attenti perché le persone
con disabilità non sono clienti di serie 'b'. E che è molto
peggio questo tipo di trattamenti che uno scontrino con i prezzi
stellari pubblicato sui social".
"Bisogna stare attenti alle persone e sapere che il
linguaggio è fondamentale: non si dice i disabili ma persone con
disabilità. Almeno questo - conclude - possiamo riuscire a
impararlo". (ANSA).
Gita in barca negata per la Sma, 'non prendo quelli così'
Discriminata in Salento. 'Chi ha disabilità non è di serie b'.