Puglia

Barletta ricorda le vittime dei crolli, "non si ripeta mai più"

Il sindaco:"dovere mantenere la memoria morti per mala edilizia"

Redazione Ansa

(ANSA) - BARLETTA, 03 OTT - "Vogliamo ricordare non solo come dovere istituzionale ma anche umano e morale le vittime della mala edilizia di questa città. Vogliamo che episodi simili non accadano più. È un monito a noi amministratori, tecnici, dirigenti far sì che eventi simili non si ripetano". Lo ha detto il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito ricordando la vittime del crollo avvenuto in via Roma, strada del centro cittadino, il 3 ottobre del 2011, in cui morirono cinque persone. Le vittime sono quattro operaie che lavoravano in un laboratorio sartoriale - Tina Ceci, Matilde Doronzo, Giovanna Sardaro e Antonella Zaza - e la figlia 14enne del loro datore di lavoro, Maria Cinquepalmi. Il cedimento dell'immobile, secondo quanto emerso dalle indagini, fu causato dai lavori di demolizione della palazzina accanto.
    Nel corso della commemorazione sono stati deposti sul cancello che delimita la zona del crollo, dei fiori rossi accanto alla foto in cui sono ritratte le vittime ed è stato osservato un minuto di silenzio alle 12.21, ora in cui la struttura collassò. "Si prova un senso di vuoto e di amarezza perché venire qui per noi rappresenta tristezza e brutti ricordi", ha detto Lucia Zaza sorella di una delle operaie morte. "Questo luogo dovrebbe rivivere ma senza dimenticare quanto successo. Servirebbe una panchina o un albero per addolcire il ricordo mentre così c'è solo vuoto e trascuratezza", ha proseguito guardando l'area del crollo rimasta spoglia. "Questo luogo diventerà simbolo della mala edilizia e qui non ci sarà possibilità di costruzione alcuna", ha spiegato il primo cittadino che subito dopo ha raggiunto via Canosa, strada su cui si affacciava lo stabile di cinque piani che il 16 settembre del 1959 si sbriciolò uccidendo 58 persone e ferendone altre 12. "Sono voluto venire anche qui perché è doveroso ricordare tutte insieme le vittime di episodi così tristi e dolorosi", ha continuato Cannito e ha concluso: "A noi il compito di fare in modo che non accadono più". (ANSA).
   

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