"Tanto affetto, tanto entusiasmo, anche se i dati non sono ancora definitivi. E' un progetto che è stato premiato così tanto dalla città. Grazie a chi ha avuto fiducia in questo importante progetto di rinascita. Grazie agli lettori e alle elettrici. Grazie a tutti i candidati del campo largo progressista. Grazie alle segreterie di partito. Grazia a chi ha avuto fiducia in questo progetto di rinascita e di riscatto". Lo ha detto la candidata sindaca di Foggia del campo largo, Maria Aida Episcopo, in vantaggio sull'avversario sostenuto dal centrodestra Raffaele Di Mauro. Episcopo è sostenuta da M5s, Pd, Azione e Iv. E dalle 29 sezioni scrutinate sul totale di 147 ottiene al momento il 52,50% delle preferenze. Di Mauro il 25,82%.
Il test sulla forza elettorale del campo largo, a Foggia supportato dallo sforzo di una costellazione di civiche, potrebbe essere quindi superato. E non è escluso possa diventare "d'ispirazione per altri territori", come ha detto la segretaria dei dem, Elly Schlein, venerdì scorso in Puglia per la volata finale dell'aspirante sindaca.
A Foggia, territorio martoriato dalla violenza e dalla criminalità, sono stati diversi gli appelli al voto "per il bene comune", come quello dell'arcivescovo. Eppure l'affluenza alle urne è stata del 60,38% circa dei 120mila aventi diritto, più bassa rispetto alle elezioni del 2019. Dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale, Maria Aida Episcopo, 60 anni, è stata fortemente voluta da Giuseppe Conte, originario proprio della provincia di Foggia, e che conosce bene il territorio. "Maria Aida è una tosta - ha detto l'ex premier in uno degli ultimi comizi in città - non ha paura di mafia, contromafia, di centri di potere. Non ha paura di comitati economici".
Oltre che da Pd, Italia Viva e Azione, è stata sostenuta da Comunità Politica per Foggia, CON Foggia, Italia del Meridione Foggia, Nessuno Escluso, Noi Popolari, Popolari per Foggia, Riscossa Civile, Senso Civico, Partito Socialista Italiano, Europa Verde, Tempi Nuovi.
Lo slogan della sua campagna elettorale, 'Diamoci una mossa', è stato un invito ai cittadini a voltare pagina, ma dato il risultato che si sta consolidando, è possibile che suoni come un'esortazione ai quattro principali attori del campo largo a mettere da parte rancori e a smussare le differenze per ritrovare uno slancio comune in vista delle prossime competizioni elettorali, a partire proprio dalla Puglia: dal Comune di Bari, dove si voterà nel 2024 per il successore di Decaro, e dalla Regione dove occorrerà individuare nel 2025 una figura per il dopo Emiliano. Il 41enne avvocato Raffaele Di Mauro, coordinatore provinciale di Forza Italia Foggia, ha guidato la coalizione del centrodestra unito ed è stato sostenuto da Forza Italia, Fratelli d'Italia, Prima Foggia, Nuovo Psi-liberali riformisti, e lista Di Mauro sindaco-Noi moderati per Foggia.
Gli altri tre candidati, espressione del civismo, sono Giuseppe Mainiero, Nunzio Angiola e Antonio De Sabato. Sia pure manchi ancora molto alla fine dello scrutinio, nei comitati elettorali di Episcopo il cauto ottimismo sta lasciando spazio alla convinzione di avercela fatta.
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