(ANSA) - TARANTO, 13 FEB - Prosegue a oltranza la protesta
degli imprenditori dell'indotto ex Ilva aderenti ad Aigi, che
hanno mantenuto anche durante la notte un presidio davanti alla
prefettura diTaranto e poi si sono spostati sotto la sede del
municipio. Le imprese invocano tutele per i crediti vantati nei
confronti di Acciaierie d'Italia (almeno 140 milioni di ero) che
rischiano di perdere in caso di ricorso all'amministrazione
straordinaria, così come avvenne nel 2015 quando l'Ilva (si
chiamava ancora così) fu commissariata e andarono in fumo
crediti per 150 milioni.
DIversi imprenditori si sono incatenati e hanno occupato la
strada davanti a palazzo del governo. Nelle vicinanze sono stati
montati dei bagni chimici. Ieri una rappresentanza dei
manifestanti è stata ricevuta dal prefetto Paola Dessì, a cui
sono state consegnate simbolicamente le chiavi dell'azienda. Poi
una delegazione si è spostata a Bari per incontrare il
presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e gli
assessori allo Sviluppo Economico Alessandro Delli Noci e al
Lavoro Sebastiano Leo. Aigi sollecita risposte avendo
"constatato - è scritto in una lettera al prefetto - l'assenza
di responsabilità politica a tutela delle imprese che hanno
consentito alla grande fabbrica di essere considerata strategica
per il Paese".
Le imprese dell'indotto hanno sospeso da diversi giorni le
attività per il Siderurgico e in molti casi hanno dovuto fare
ricorso alla cassa integrazione per i lavoratori. La protesta
ora si è spostata sotto Palazzo di città. "L'unica possibilità -
ha commentato Fabio Greco, presidente di Aigi - è un accordo
bonario tra le parti per poter pagare i crediti immediati ai
nostri fornitori. Questo ci darebbe la possibilità di
ripartire". (ANSA).
Ex Ilva: protesta imprenditori indotto, 'paghino fatture'
In catene davanti alla Prefettura, poi presidio sotto Municipio