(ANSA) - NAPOLI, 05 MAR - Fu Raimondo di Sangro Principe di
Sansevero, nel suo misterioso laboratorio, a inventare il
prezioso blu oltremare cinquant'anni prima di Jean-Baptiste
Guimet, il chimico francese che nel 1828 riuscì per la prima
volta, ufficialmente, a sintetizzare il pigmento, costoso come
l'oro, ottenuto in natura dal lapislazzuli. E anticipando di
dieci anni il resoconto siciliano di Goethe, ritenuto dagli
specialisti il più antico indizio della produzione artificiale
del pigmento.
Lo studio è stato svolto dai ricercatori del Centro
Interuniversitario di ricerca Seminario di Storia della Scienza
in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra e
Geoambientali dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro.I
risultati saranno pubblicati domani nell'articolo "In search of
the Phoenix in eighteenth century Naples. Raimondo di Sangro,
nature mimesis and the production of counterfeit stones between
palingenesis, alchemy, art and economy", sulla rivista
scientifica Nuncius. Journal of the Material and Visual History
of Science, ma una anteprima è stata illustrata al Museo
Cappella Sansevero dalla direttrice Maria Alessandra Masucci e
dall'équipe che ha svolto gli studi, guidata da Francesco Paolo
de Ceglia insieme a Andrea Maraschi del Centro
Interuniversitario di Ricerca Seminario di Storia della Scienza.
Alla presentazione sono intervenuti Alessandro Monno e
Gioacchino Tempesta del Dipartimento di Scienze della Terra e
Geoambientali. (ANSA).
Fu il Principe di Sansevero ad inventare il blu oltremare
Scoperta nella sua Cappella. Ricerca dell'Università di Bari