Puglia

Bari va verso il voto in un clima avvelenato

Centrodestra senza candidato, centrosinistra andrà alle primarie

Un seggio elettorale (archivio)

Redazione Ansa

   La campagna elettorale per le comunali di Bari di giugno non è ancora entrata nel vivo, mancano ancora i principali protagonisti, i candidati ufficiali delle due coalizioni, ma il clima è già avvelenato dallo scontro politico istituzionale in atto dopo la decisione del Viminale di nominare una commissione per valutare eventuali infiltrazioni mafiose nel Consiglio comunale in seguito ad una inchiesta su una compravendita di voti nelle scorse elezioni. Le votazioni sono sub iudice, tutto dipenderà dalla velocità con la quale la commissione terminerà il proprio lavoro. Difficile ipotizzare che l'iter, lungo e complesso, possa essere completato in meno 90 giorni: la commissione ha dai 3 ai 6 mesi per tramettere la relazione e le elezioni comunali si terranno l'8 e il 9 giugno prossimi. 


    Nel frattempo, mentre il centrosinistra sceglierà il suo candidato sindaco il 7 aprile con le primarie, il centrodestra non ha ancora individuato il proprio candidato unitario. Negli ultimi giorni sembrava che la decisione fosse imminente e la scelta sarebbe ricaduta sul magistrato Stefano Dambruoso, ma in realtà ci sarebbero ancora altri tre nomi in lizza: il consigliere regionale leghista Fabio Romito, il viceministro Francesco Paolo Sisto (FI) e il senatore Filippo Melchiorre (FdI).

    Nell'altro schieramento dopo un percorso teso e articolato per definire data e regole delle primarie, si è deciso che il 7 aprile gli elettori del centrosinistra sceglieranno tra Vito Leccese, già capo di gabinetto di Decaro e sostenuto dal Pd, Azione, Verdi e civiche; e l'avvocato Michele Laforgia appoggiato da M5s, Sinistra italiana, Italia viva e civiche.

    La nomina della commissione d'accesso ha fatto irruzione sul campo ricompattando da un lato il centrosinistra (che sabato prossimo parteciperà ad una manifestazione intitolata 'giù le mani da Bari') e scatenando la reazione del sindaco uscente Antonio Decaro che ha accusato il centrodestra di avere architettato una operazione ad orologeria. "Quando ho visto quei parlamentari di centrodestra che sono andati dal ministro per chiedere un'ispezione per sciogliere il Comune di Bari, la cosa mi ha inquietato", ha detto ieri incassando la solidarietà dei suoi colleghi da tutta Italia. Accuse rigettate al mittente dal ministro Piantedosi e dai vertici di Fratelli d'Italia e Forza Italia: "Un atto dovuto", la replica a muso duro. In questo clima da scontro Bari, già scossa dai 130 arresti per mafia, tra di loro anche la consigliera comunale Carmen Lorusso e suo marito Giacomo Olivieri, accusati di aver comprato i voti dai clan, si prepara a rinnovare il proprio mini parlamentino.

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