(ANSA) - BARI, 05 APR - Ci sono due testimoni ascoltati
durante le indagini che svelerebbero il presunto sistema per
raccogliere voti e che è stato rivelato dall'inchiesta della
procura di Bari in cui è indagata l'ormai ex assessora regionale
del Pd Anita Maurodinoia. Inchiesta in cui sono coinvolti tra
gli altri suo marito, Sandro Cataldo e il sindaco di Triggiano,
Antonio Donatelli, entrambi ai domiciliari.
Si tratta di un padre e una figlia che il 4 ottobre del 2020
riferiscono agli inquirenti "dettagliatamente le modalità di
esecuzione della condotta criminosa". I due testimoni consegnano
anche un numero di telefono riferendo che una donna li aveva
contattati "una settimana prima delle elezioni per chiedere loro
di passare dal comitato" elettorale. In quell'occasione i due
consegnano i documenti e ricevono "le indicazioni sul voto da
tributare...alla candidata Maurodinoia alle regionali, con
l'intesa che sarebbero stati richiamati dopo le elezioni per
ricevere il compenso pattuito in euro 50 pro capite". Denaro
che, hanno raccontato i due testimoni, sarebbe poi stato
effettivamente consegnato a loro come "ad altri elettori in
quello stesso frangente".
Dalle carte dell'indagine emerge inoltre che Sandro Cataldo,
ritenuto da investigatori e inquirenti al vertice del sistema,
sapeva di essere intercettato e aveva adottato degli
accorgimenti per evitare l'ascolto della polizia giudiziaria. I
carabinieri, annota infatti il gip, hanno "riscontrato un palese
atteggiamento guardingo e particolarmente accorto di Cataldo,
soprattutto in riferimento all'utilizzo dei telefoni cellulari"
(ANSA).
L'inchiesta a Bari, 'così ci pagavano per il voto'
Parlano 2 testimoni. Gip, Cataldo sapeva di essere intercettato