(ANSA) - BARI, 29 MAG - La legge approvata dal Consiglio
regionale pugliese per garantire che il sistema idrico resti
sotto la gestione pubblica di Acquedotto Pugliese e non venga
messo a gara presenterebbe "criticità di natura concorrenziale"
e profili di incostituzionalità. E' quanto ha rilevato, secondo
quanto apprende ANSA, l'Autorità garante della concorrenza del
mercato che ha trasmesso il proprio parere al governo Meloni e
per conoscenza anche alla Regione Puglia.
E' sulla base di questo parere che il governo è pronto a
impugnare la norma davanti alla Corte costituzionale. In
particolare, secondo l'Autorità della concorrenza, la
costituzione della cosiddetta "società veicolo", nella quale
dovrebbero confluire le quote dei Comuni pugliesi, "sembra
rispondere alla sostanziale finalità di creare le condizioni per
l'individuazione della modalità in house di affidamento del
servizio idrico integrato in favore della medesima società
veicolo e, quindi, della società Acquedotto Pugliese".
Mentre la legge regionale, secondo l'Authority, dovrebbe solo
limitarsi a individuare l'ente o il soggetto preposto a
deliberare la forma di gestione del servizio idrico integrato e
ad aggiudicare la gestione del servizio, ma non dovrebbe
direttamente provvedere all'esercizio delle funzioni, neanche
precostituendone le condizioni.
La conclusione dell'Autorità è che la legge pugliese presenti
"profili di incostituzionalità", oltre a porsi in "contrasto con
la normativa primaria posta a presidio della concorrenza".
(ANSA).
Legge Puglia su acqua pubblica, 'profili incostituzionalità'
Lo scrive in un parere Autorità garante concorrenza del mercato