Puglia

Uil, 'chiude Cerano, serve legge speciale per Brindisi'

Incontro al Mimit con Enel. 'Proposti progetti fumosi'

Redazione Ansa

(ANSA) - BARI, 11 GIU - "Continua il disinteresse ed il disimpegno delle istituzioni per il futuro di Brindisi e del suo sistema industriale. Dall'incontro odierno non è emerso alcun segnale incoraggiante, solo conferme di quanto più volte denunciato: Enel a Brindisi chiude la Centrale Federico II di Cerano e manda a casa centinaia di lavoratori. Poche speranze per riconvertire la Federico II a turbogas come il sindacato chiede da tempo". Lo sottolinea il coordinatore della Uil di Brindisi Fabrizio Caliolo, che ha partecipato all'incontro convocato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy con i rappresentanti del Ministero del lavoro, delle Infrastrutture e dell'Ambiente, Regione Puglia, Enel (l'azienda coinvolta nella maggiore vertenza del Brindisino) e le organizzazioni sindacali.
    Presenti, fra gli altri, il segretario nazionale Uiltec Marco Pantò, il segretario regionale con delega all'Industria Andrea Toma e i segretari territoriali di Uiltec, Uilm, Uiltrasporti e Feneal Carlo Perrucci, Alfio Zaurito, Mario Greco e Giovanni Librando.
    "Terna - aggiunge Caliolo - ha un ruolo determinante per l'ipotesi di riconversione a turbogas ed è chiamata ad essere protagonista di questa fase riconoscendo l'impianto di Brindisi come strategico per la stabilità della Rete nazionale. È questa l'unica possibilità concreta per salvaguardare i lavoratori e le maestranze del settore elettrico attualmente impiegate in centrale".
    Secondo il sindacalista "per il futuro di Cerano e di Brindisi Enel propina i già sentiti progetti fumosi, senza concretezza e tempi certi e - cosa in assoluto più grave ed inaccettabile - senza la previsione di un numero adeguato e preciso di lavoratori che potrebbero essere impiegati. Polo Logistico, assemblaggio di pale eoliche, carpenterie, rimangono parole vuote, proiettate in un futuro imprecisato".
    "Non intravediamo - conclude Caliolo - ipotesi più valide ed operative di una legge speciale per l'industria di Brindisi. È uno strumento che chiediamo con forza al governo nazionale e per il quale pretendiamo l'impegno massimo delle istituzioni locali". (ANSA).
   

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