(ANSA) - TARANTO, 28 GIU - Nell'udienza di oggi dinanzi alla
Corte d'assise d'appello di Taranto del processo 'Ambiente
Svenduto' per il presunto disastro ambientale causato dallo
stabilimento siderurgico negli anni della gestione dei Riva, il
Codacons ha chiesto "l'immediato sequestro dell'impianto ex
Ilva, allo scopo di bloccare le emissioni cancerogene
dell'acciaieria". La richiesta, precisa l'associazione, "arriva
dopo la recente decisione della Corte Ue secondo cui, in
presenza di pericoli gravi e rilevanti per l'ambiente e per la
salute umana, l'esercizio dell'acciaieria di Taranto dovrà
essere sospeso".
La Procura generale, "che - osserva l'associazione dei
consumatori - potrebbe avanzare una simile istanza, al momento
non sembra intenzionata ad agire, ma così facendo deve assumersi
la responsabilità di altri decessi e di altre nascite di bambini
malformati dovuti all'inquinamento di Taranto". Al termine
dell'udienza, spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi,
"la Corte ha comunque trasmesso la richiesta di sequestro
all'ufficio del Procuratore della Repubblica affinché valuti la
stessa".
Il processo è culminato in primo grado (sentenza del 31
maggio 2021) con la condanna di 26 imputati. In appello sono
imputate 37 persone fisiche e tre società. Il Codacons ha
chiesto anche il raddoppio dell'importo delle provvisionali alle
parti civili: da 5mila a 10mila euro. (ANSA).
Codacons a Corte d'appello Taranto, 'sequestrare impianti Ilva'
Processo Ambiente Svenduto, istanza rimessa alla Procura